IL DIRETTORIO NOMINATO DA BEPPE GRILLO SOMIGLIA AL GRAN CONSIGLIO DI BENITO MUSSOLINI

TRAMITE IL SUO BLOG ANNUNCIA LA NOMINA DI UN DIRETTORIO COMPOSTO DA CINQUE FEDELISSIMI CHE LO SUPPORTI NELLE DECISIONI, CON L’ULTIMA PAROLA DATA SEMPRE ALLA RETE. MA NON MANCANO CRITICHE E IRONIE
Saranno state le ennesime critiche dopo l’espulsione di altri due parlamentari – i deputati Massimo Artini e Paola Pinna, rei di “mancata rendicontazione” – o sarà la batosta elettorale presa alle ultime regionali in Emilia Romagna e Calabria, fatto sta che Beppe Grillo ha annunciato, tramite il suo Blog, di aver nominato un direttorio composto da cinque membri per supportarlo nelle decisioni. Dichiara di sentirsi “un po’ stanchino” utilizzando la citazione cinematografica di Forrest Gamp e che lui, il suo blog e il suo camper, non bastano più. Ma la decisione, invece di essere accolta come un’apertura del leader alla democrazia interna al Movimento, è accolta con ironia e critiche dal web e dai parlamentari grillini stessi. Del resto, le persone da lui scelte sono tutti fedelissimi che serviranno come eco alle sue decisioni e non sono stati scelti dalla rete. Trattasi di Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia.

L’ANNUNCIO DI GRILLO – “(…) Oggi, se vogliamo che questo diventi un Paese migliore, dobbiamo ripartire con più energia ed entusiasmo. Il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale. Questo è un dato di fatto. Io, il camper e il blog non bastiamo più. Sono un po’ stanchino, come direbbe Forrest Gump. Quindi pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide, che grazie alle loro diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S in particolare sul territorio e in Parlamento (…) Queste persone si incontreranno regolarmente con me per esaminare la situazione generale, condividere le decisioni più urgenti e costruire, con l’aiuto di tutti, il futuro del MoVimento 5 Stelle”.
PARLAMENTARI SCETTICI – Un gruppetto di 10 deputati M5S fa pubblicamente campagna contro il voto per il “direttorio” e lancia l’hashtag #BeppeQuestaVoltaNonCiSto. Sono Mirko Busto, Massimo De Rosa, Fabiana Dadone, Giuseppe Brescia, Samuele Segoni, Massimo Artini, Andrea Cecconi, Alessio Villarosa, Federica Daga e Patrizia Terzoni. Artini, fresco di espulsione, commenta ironico: «Un altro chiaro esempio di democrazia! Sono nomi imposti dall’alto, senza consultazione dei gruppi parlamentari e dell’assemblea». «Un’altra provocazione», commenta la collega Pinna, anche lei appena cacciata dal Movimento.
Altri deputati invece plaudono. Tra loro Danilo Toninelli: «Buon lavoro ai cinque magnifici ragazzi – scrive su Facebook – che insieme a tutti noi faranno risplendere il M5S. Abbiamo potenzialità che i partiti si sognano (…) È un chiaro esempio di democrazia rivoluzionaria. La gente potrà decidere con un voto», commenta il senatore Nicola Morra.
Vedremo come e se il Movimento sarà davvero “più democratico” con questa scelta. Certo è che questo direttorio rievoca il Gran consiglio nominato da Benito Mussolini. Il quale, per quanto fedele, pure votò la sua sfiducia. Con conseguenze pagate molto care dal genero Galeazzo Ciano. Ci sarà un Ciano o un Giuda anche per Beppe?

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