Caserta, cittadina urbanisticamente ordinata, pulita, gradevole con il suo color salmone. Comune che vanta entro i suoi confini un gioiello dell’architettura vanvitelliana quale la Reggia di Caserta, nonché frazioni che dal punto di vista urbanistico pure hanno molto da dire: Briano, San Leucio, Casertavecchia.
Eppure, anche questo Comune che sfiora gli 80mila abitanti rischia di andare al collasso, di trovarsi sommerso nei rifiuti (in parte già è accaduto) e di dover privare i suoi orgogliosi cittadini di alcuni servizi essenziali. Come d’altronde già sta avvenendo per la mensa scolastica della scuola materna De Amicis di corso Giannone.
I DEBITI – Il da poco eletto Sindaco di centro-destra Pio Del Gaudio, che ha avvicendato lo sfiduciato sindaco di centro-sinistra Nicodemo Petteruti, ha
LE PRIME CONSEGUENZE – Ed ecco che lo sciopero dei lavoratori ha già comportato 5 giorni di mancata raccolta dei rifiuti in città. In strada non sono state raccolte almeno 650 tonnellate di rifiuti, e fuori ai cancelli delle isole ecologiche sono stati depositati dai cittadini rifiuti speciali di ogni genere.
Altra conseguenza è la cessazione del servizio mensa alla scuola materna De Amicis di corso Giannone. Ma la mensa non è l’unico problema visto che, sempre a causa dei gravi problemi finanziari, anche i librai hanno chiuso il credito al Comune e non accettano più i buoni per acquistare i testi scolastici.
I genitori hanno così deciso di fare in autonomia sia bando che assegnazione del nuovo servizio, e così, piuttosto che pagare il ticket mensa al Comune, si autotasseranno per finanziare un servizio di mensa privato riservato ai soli bambini della scuola.
Speriamo che i disagi per i casertani si fermino ai già gravi disservizi relativi alla raccolta dei rifiuti e alla mensa scolastica. Ma i debiti “patiti” dal Comune sono tali che tutto lascia presagire che i problemi per i cittadini non si fermeranno a questi.