IL BARATTO

Con la nascita del PD, tutte le riforme di una certa consistenza, sono diventate una trattativa o se vogliamo un vero e proprio baratto, tra questo partito e Forza Italia, i principali partiti quindi, che avendo, messi insieme, la maggior parte del bacino elettorale e dei voti in Parlamento, discuto tra loro il da farsi.
Il baratto in questione riguarda 2 riforme di cui il Paese ha bisogno per un credibile funzionamento della Democrazia stessa, e cioè la riforma elettorale e quella del sistema radio-televisivo. La prima perché ha l’obiettivo di garantire stabilità ai Governi e trasparenza dei meccanismi parlamentari; la seconda perché il pluralismo mediatico garantisce pluralità d’informazione e di contenuti in generale dei programmi.


Se sulla proposta del PD relativa alla riforma elettorale (bozza Bianco) Forza Italia è d’accordo soprattutto perché comunque ha una percentuale di voti molto alta (la soglia della percentuale di voti di accesso al Parlamento è la parte più contestata in generale dagli altri partiti), non lo è su quella del sistema radio-televisivo (legge Gentiloni) che il Cavaliere non ha esitato ad etichettare come criminale. Quindi ha pensato bene di ricattare Veltroni e Co. affermando di voler trattare sulla legge elettorale solo se “la Gentiloni” viene messa da parte così com’è. Chiaramente poi Berlusconi ha smentito l’utilizzo del termine criminale, confermando l’idea che però non è disposto al dialogo con una coalizione che vuole approvare una legge del genere. I punti che non vanno a genio al Cavaliere sono il fatto che, tra le cose che prevede, tale riforma gli sottrarrebbe una rete, come del resto una alla Rai, (che andrebbero sul digitale terrestre), nonché la rivisitazione del sistema pubblicitario. Insomma, i cattivi comunisti del centro-sinistra stabilirebbero un sistema televisivo normalmente vigente in un Paese democratico, anche con un certo ritardo visto che l’anomalia dal punto di vista mediatico è in vigore da quasi 30 anni (da quando le reti Mediaset sono diventate a trasmissione nazionale, stabilendo di fatto un duopolio), e dal punto di vista politico da 15 anni (dalla “scesa in campo” di Berlusconi, essendo egli uno delle due posizioni dominanti, diventando da Presidente del Consiglio, quindi gestore della Rai, il monopolista televisivo).
Lo scenario politico futuro che si prospetta è quello di un continuo trattare tra Forza Italia e Partito Democratico sulle riforme principali, visto che entrambi potrebbero perdere anche qualche alleato e quindi avrebbero meno appoggi “esterni”, discutendo sostanzialmente da soli sulle Riforme basilari. E mi sa che il prodotto finale saranno solo riforme a metà strada che non muovono una foglia. Il solito scenario vigente dal 1948 insomma.

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