I FLOP DI TANTI PRESENTATORI ORFANI DI BERLUSCONI

MOLTI DI LORO, I CUI PROGRAMMI ANDAVANO A GONFIE VELE IRONIZZANDO SUL CAVALIERE, STANNO REGISTRANDO SHARE MOLTO BASSI
Benigni lo aveva detto: “Silvio non fare scherzi, cosa facciamo senza di te?!”. Certo, lui ironizzava, ma fino ad un certo punto. Sapeva bene che senza Berlusconi tanti comici e giornalisti non avrebbero più avuto di cosa scrivere, avendo basato le proprie fortune degli ultimi dieci anni sull’anti-berlusconismo. Se Benigni è comunque un grande comico e un grande mattatore, e dunque riesce sempre a cavarsela brillantemente, altri stanno facendo registrare flop negli audience dei propri programmi, in alcuni casi perfino dimezzati. Vediamo la lunga lista.

ANTI-BERLUSCONIANI IN CRISI D’IDENTITA’ – L’ultima vittima illustre è Fabio Volo, trecentoseimila followers su Twitter. Dopo l’esordio all’8 per cento con un milione e centomila seguaci, a resistere nelle successive puntate della sua striscia su Raitre sono rimasti in 450mila (3,12 per cento) nonostante la presenza di Oliviero Toscani oltre a una chiccosissima intervista al grande critico letterario Harold Bloom. Quella di Volo in diretta è solo l’ultima conferma: lo sbarramento al 3 per cento degli antiCav ha mietuto finora Daria Bignardi (l’altra sera al 3,76), Serena Dandini, Sabina Guzzanti, Corrado Formigli e Luisella Costamagna (arrampicatasi per una volta oltre il 4). Un paio di punti in più, nonostante si attardi nella celebrazione di Mani pulite in chiave anticorruzione, riesce a strappare Michele Santoro dalla trincea della multipiattaforma.
IN CALO ANCHE IL TG DI LA7 – A perdere attrattiva anche il Tg in onda su La7 a cura di Enrico Mentana, che negli ultimi mesi terribili del Governo Berlusconi, durante i quali lo spettro della Grecia si faceva sempre più grande, faceva anche il 7-8 per cento di share, con punte che arrivavano all’11 per cento. Numeri incredibili per la rete, sottraendoli a Rai e Mediaset. La media del primo trimestre si aggira ancora intorno a quelle cifre, ma i primi scricchiolii non tardano ad arrivare. Insomma, anche il Tg di La7 comincia a “normalizzarsi” con la presenza del Governo tecnico.
Insomma, tutti in crisi gli anti-berlusconiani, come d’altronde lo stesso centro-sinistra i cui partiti hanno perso quel collante che li teneva insieme. Bersani, Vendola, Di Pietro, ma anche lo stesso asse Casini-Fini-Rutelli sembra un po’ meno affiatato e saldo. Berlusconi è stato lo spartiacque della Seconda Repubblica. Cosa distinguerà i partiti nella Terza? La pochezza della Tv è già un inquietante campanello d’allarme…
(Fonte: Il Giornale)
5,0 / 5
Grazie per aver votato!