I DITTATORI SANGUINARI NOMINATI CAVALIERI DI GRAN CROCE DALL’ITALIA

ASSAD E’ SOLO L’ULTIMO CASO
Nei giorni scorsi alcuni parlamentari hanno evidenziato come il dittatore siriano Bashar al-Assad, che sta massacrando da oltre un anno e mezzo il suo popolo, sia stato insignito nel 2010 Cavaliere di Gran croce; perfino di Gran cordone, il massimo riconoscimento. Riconoscimento che comunque gli sarà giustamente revocato.
Ma non è la prima volta che un dittatore sanguinario riceve tale riconoscimento. Al punto che forse, al posto di Cavaliere sarebbe meglio mettere Dittatore. Ecco gli altri discutibili casi.

IL MARESCIALLO TITO – Il maresciallo Josep Broz Tito, dittatore dell’ex Jugoslavia e persecutore degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia alla fine della seconda guerra mondiale con le foibe e l’esodo, è stato decorato il 2 ottobre 1969 dall’allora presidente Giuseppe Saragat, come «Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana» con l’aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento previsto.
Altri personaggi discutili vicini a Tito pure riconosciuti Cavalieri di Gran Croce sono Mitja Ribicic – che nel 1945 era un alto ufficiale della polizia segreta di Tito – e l’ex ammiraglio jugoslavo Franjo Rustja, assistente al comando del IX Corpus. L’unità di Tito che deportò e fece sparire per sempre molti italiani per intenderci.
I CONIUGI CEAUSESCU – Il presidente Giovanni Leone ha nominato il 21 maggio 1973 Cavaliere di Gran Croce, Elena Ceausescu, mentre è andato oltre col marito Nicolae, al quale è stato concesso pure il Gran cordone. Nel 1989 la coppia Ceausescu venne fucilata dopo aver dominato la Romania con il pugno di ferro, lasciandola nel degrado economico e culturale.
IL DITTATORE AFRICANO – Sempre Leone ha pensato bene di decorare pure il padre-padrone dello Zaire, Mobutu Sese Seko, che scappò con la cassa lasciando il suo paese in rovina.
ARAFAT – Forse meno discutibile dei precedenti ma comunque alquanto curiosa è un’altra onorificenza con Gran cordone concessa dal presidente Oscar Luigi Scalfaro, nel 1999, a Yasser Arafat. Il leader palestinese, che per tutta la vita ha usato a suo piacimento il kalashnikov.
Assad è dunque l’ultimo caso. Speriamo non solo in ordine cronologico.
(Fonte: Il Giornale)
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