La convinzione che Matteo Renzi fosse un politico prodotto dalla spettacolarizzazione della politica, figlio della Tv commerciale anni ’80 che ha plasmato le menti di molti attuali trentenni, un Berluschino (come un tempo si dava del Ducetto a chi tentava di imitare ridicolmente il Duce) di sinistra insomma, era già fortemente presente in molti. Ma dopo la scoperta di chi gli ha scritto i famosi “cento punti”, abbiamo avuto pure una conferma. In realtà, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata già la famosa audizione che il Cavaliere gli concesse in casa propria, come se fosse un suo collaboratore (per non usare altri termini offensivi) qualsiasi. Una prostrazione che a molti a sinistra proprio non è andata giù. Figurarsi dopo la scoperta di cui sopra.
CHI E’ GIORGIO GORI – Già la sua presenza alla convention del sindaco di Firenze alla Leopolda aveva fatto scalpore, ma addirittura adesso si scopre che è stato
Giorgio Gori, marito della anchor woman del Tg5 Cristina Parodi, dal 1989 al 2001 è stato uno dei massimi dirigenti del Biscione (è stato a capo di Italia 1, Canale 5). Gori, dopo aver iniziato nella Rete 4 dei Mondadori, con l’acquisizione dell’emittente da parte del Cavaliere, diventa responsabile dei più grandi successi televisivi negli anni del boom della tv privata. Poi, nel 1994 è direttore di Canale 5 al momento della discesa in campo e della nascita di Forza Italia. Nel 2001 il 40enne Gori fonda la casa di produzione televisiva Magnolia, che tra i suoi successi maggiori ha avuto l’Isola dei famosi. Del resto, che gli piacessero i reality lo si era capito già nel 2000, quando, da direttore di Canale 5 aveva portato in Italia il format del Grande Fratello.
LA SCOPERTA E LA DIFESA DI GORI – A scoprirlo è stato tale Gianluca Morganti, che ‘smanettando’ sul file Pdf del manifesto, andando sulle ‘proprietà’ non poteva credere ai propri occhi quando sulla finestra ‘autore’ è comparso il nome di Gori. Lo scoop di questa scoperta casuale è arrivata lunedì dal sito web Termometro politico. Subito è arrivata la risposta via Facebook di Gori: “Che il mio Mac sia servito ieri sera per impaginare i testi delle proposte emerse nei tre giorni della Leopolda non mi pare una gran notizia! Ovviamente – ha scritto l’imprenditore televisivo – (come sa chiunque ci sia stato) le proposte sono invece venute da molte fonti diverse, e sono on line sul sito di Big bang perché chiunque le possa commentare e integrare. Ciao!”.
LE PROPOSTE DI RENZI – Tra l’altro, le famose cento proposte di Renzi emerse dalla Convention tenutasi lo scorso weekend alla stazione Leopolda di Firenze, sono pure passate inosservate. E questa scoperta macabra forse gli ha fatto solo bene. Ma cosa dicono questi punti che dovrebbero salvare l’Italia e rottamare gli attuali vertici del Pd? Eccoli, giudicateli voi: http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=42196&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=
Insomma, il cerchio intorno a Renzi si chiude. Il Sindaco di Firenze incarna il berlusconismo sconfinato anche a sinistra. Quello di una politica che cura la forma
O almeno così dovrebbe essere. In quest’Italia priva di memoria e coerenza, tutto può succedere.