In Giappone, invece, il suicidio deriva dal Seppuku, una forma di suicidio rituale, è stato sancito nel codice dei Samurai nipponici come un modo per evitare la cattura e mantenere una parvenza di cavalleria. Nel caso i famosi guerrieri nipponici fossero sopraffatti dal senso della vergogna o dalla colpa. Se nelle nazioni occidentali la dottrina cattolica ha dichiarato il suicidio un peccato, in Giappone esso è visto “come un modo di assunzione di responsabilità“; secondo le parole di Wataru Nishida, psicologo dell’University Temple of Tokyo. E non risparmia neppure i bambini. Ma c’è un fenomeno nel fenomeno che preoccupa. Il fatto che si concentri in una data precisa: il primo settembre. Vediamo le possibili cause.
Perché in Giappone il suicidio dei bambini avviene il primo settembre
Alcuni funzionari teorizzano che i problemi legati alla scuola, come il bullismo, spingono i giovani al suicidio . Per le vittime di bullismo, infatti, il ritorno a scuola dopo una lunga pausa di vacanza può essere straziante. Inoltre, la dinamica del pensiero collettivo – la forza centripeta della società giapponese, dove l’identità individuale viene sacrificata a beneficio di quella collettiva – ha come effetto la stigmatizzazione del concetto di unicità e mettono effettivamente in crisi gli studenti che non si trovano a proprio agio all’interno della collettività stessa.
Suicidio, una piaga del Giappone
Tra gli adolescenti e giovani adulti di età compresa tra 10-24, ci sono stati circa 4.600 morti suicidi ogni anno, e altri 157.000 casi di ospedalizzazione per ferite autoinflitte. L’ansia e l’insicurezza finanziaria, inoltre, si amplificano in virtù della cultura giapponese di non lamentarsi.
“Non ci sono molti modi per esprimere rabbia o frustrazione in Giappone“, dice il signor Nishida.” Questa è una società orientata alle regole. I giovani sono modellati per adattarsi ad una piccola scatola. Non hanno modo di esprimere i loro veri sentimenti.” “Se si sentono sotto pressione da parte del loro capo e diventano depressi, alcuni ritengono che l’unica via d’uscita sia quella di morire.”
In Giappone, cosi come nelle altre nazioni, non esiste ancora una risposta concreta per ridurre i suicidi. Il governo giapponese si è impegnato a ridurre il tasso di suicidi del paese del 20% entro il 2025, ma non è ancora chiaro come esattamente prevede di realizzare questo obiettivo.
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Anche se il fenomeno dell’Hikikomori è soprattutto giapponese, casi analoghi sono stati registrati in Stati Uniti, Oman, Spagna, Italia, Sud Corea e Francia.