In Italia li festeggiamo, e giustamente, perché secondo gli esperti i gatti sono destinati a superare statisticamente i cani come animali domestici preferiti. Ma bisogna anche dire che in Italia vengono avvelenati in media 70mila gatti l’anno. In alcune aree in modo più accentuato. Ecco il rapporto di Aidaa, acronimo di Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente.
Gatti avvelenati soprattutto al Sud
“In questi giorni dovremmo essere felici per gli eccezionali risultati che abbiamo ottenuto con la raccolta differenziata e invece ci troviamo a fare i conti con una mente malata che si diverte ad avvelenare cani e gatti”
A San Cataldo identico triste copione con l’aggiunta perfino di cadaveri di volpi. Tutti avvelenati con bocconi mortali di cibo disseminati liberamente sulle strade delle contrade periferiche del paesino.
Gatti avvelenati, numeri pure sottostimati
“Purtroppo a noi arrivano i dati solo dei casi che sono stati resi noti dalla stampa e dalle gattare”, afferma Lorenzo Croce, presidente di Aidaa. “Ma in un paese dove ci sono 7 milioni di gatti, di cui almeno un milione e mezzo nelle colonie feline, appare evidente che il problema è più ampio rispetto ai dati in nostro possesso. Così non è possibile andare avanti, va bene la giornata del Gatto ma chiediamo maggiore rigore nell’applicazione delle leggi”.
“In Italia diffondere i bocconi avvelenati è un reato ma nonostante le decine di denunce che facciamo ogni mese – ha aggiunto Antonella Brunetti, presidente vicario e responsabile settore gatti di Aidaa – i controlli non ci sono e spesso gli avvelenamenti vengono reiterati ai danni dei mici delle stesse colonie. Serve un giro di vite e maggiore serietà nell’applicare le leggi che esistono ma spesso rimangono solo scritte sulla carta”.
Che dopo il femminicidio saremo costretti a parlare anche di micidio?