Brucia il Parco nazionale del Vesuvio
Martedì dava «oltre 30 incendi in corso in Campania» la Protezione civile regionale, che il primo luglio aveva mandato un dispaccio sinistro che avvisava del «rischio incendi in particolare nelle province di Napoli, Caserta e Salerno» invitando le amministrazioni ad approntare misure. Anche a giugno numerosi roghi avevano già interessato il Parco Nazionale del Vesuvio. Mercoledì l’apoteosi, con la robusta colonna di fumo che si è alzata dal fianco del vulcano visibile da tutto il Golfo di Napoli.
«Con i mezzi a disposizione del Comune, nonostante l’azione dei vigili e della Protezione Civile, non riusciamo a controllare la vasta area alla falde del Vesuvio» dice il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto, che stamane è tornato in via Vesuvio per seguire vicino le operazioni di spegnimento. «In questi giorni ho nuovamente parlato con il prefetto per l’invio dell’Esercito in modo da avere un supporto per fronteggiare l’emergenza, spero sia questione di giorni. Nel frattempo, grazie ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine e alla Protezione Civile che da giorni stanno facendo il massimo».
Non solo Vesuvio, a bruciare è anche la Terra dei fuochi
Così il Comune di Acerra ha avviato un procedimento amministrativo contro il Consorzio generale di bonifica del bacino inferiore del Volturno «per il ripristino dello stato dei luoghi in località Marchesa» mentre il sindaco Lettieri sollecita un «immediato» sopralluogo dell’Arpac, non tra quattro o cinque giorni, ma «ora». Il Comune ha avviato il procedimento «in considerazione dell’assenza di vigilanza dell’opera di proprietà e in custodia del Consorzio di Bacino stesso, per l’abbandono e la natura dei rifiuti rinvenuti e la crescita della vegetazione». Il primo cittadino ha sottolineato che la pulizia dell’area «serve per rimuovere ogni possibile causa di incendio o rogo tossico. Dopo aver diffidato la Regione Campania per ottenere il rispetto degli accordi di programma – ha aggiunto – pretendiamo dai vertici regionali che si realizzino e si completino le bonifiche con un preciso piano. Alla stessa Regione abbiamo anche ripetuto che siamo assolutamente contrari all’ipotesi della realizzazione della quarta linea dell’inceneritore, non consentiremo mai una cosa del genere». «Dio non voglia questo ulteriore gravissimo danno alla città – aveva detto nei giorni scorsi il vescovo Antonio Di Donna – si abbia il coraggio di venire a spiegare alla gente di Acerra il perché di tutto questo inaudito accanimento, si continua a mortificare un popolo che invece attende le bonifiche e ancora non viene rassicurato sulla qualità dell’aria».
«Da qualche giorno tutta l’area a Nord di Napoli sembrerebbe essere andata a fuoco. È un quotidiano bollettino di guerra» afferma in una nota invece il sindaco di Giugliano Antonio Poziello. «Ieri ho provato a compilare con la Polizia Municipale una lista dei roghi delle ultime 48 ore riscontrando che c’è evidentemente una “manina” che per la maggior parte dei casi si è “divertita” ad appiccare il fuoco alle scarpate dell’Asse Mediano, il fatto che prendano fuoco rifiuti o sterpaglie in sequenza lungo un percorso che va dalla diramazione di Caserta all’uscita Aversa-Melito e nei due sensi di marcia appare alquanto sospetto. Ho scritto nuovamente al Prefetto, al neo Commissario per Terra dei Fuochi ed al Procuratore Greco chiedendo il rafforzamento delle pattuglie dell’Esercito».