E’ durata meno di tre anni l’illusione che con un cambio di “colore politico” al governo della cittadina, qualcosa potesse cambiare dopo anni di dominio del centro-sinistra. E invece lo scorso febbraio, il Sindaco di Casoria (Na) Stefano Ferrara è stato sfiduciato dall’assemblea consiliare, incassando il voto ostile di 16
Dunque molti sapevano che il Governo locale avrebbe avuto vita breve, allungata solo dai contentini ricevuti dai consigliere di maggioranza di turno che giorno per giorno “battevano cassa”. Decisiva l’uscita dalla maggioranza dell’Udc voluta fortemente da Carlo Tizziani, navigato politico casoriano.
Fatto questo doveroso epilogo su come si è giunti alle elezioni, vediamo i candidati da vicino.
IL PDL RICANDIDA IL SINDACO USCENTE FERRARA, TRA POLEMICHE E RICORSI AL TAR – Come specchio della situazione nazionale, anche a Casoria il Pdl non potrà contare su Udc e Fli, e visto che non c’è la Lega Nord, dovrà accontentarsi dell’Udeur (il partito di Mastella qui ha conservato la denominazione originaria). In più vi saranno tre liste civiche: Alleanza di popolo, Forza Casoria e la Caravella; sebbene sulla prima dovrà pronunciarsi il Tar, giacché la rispettiva lista è stata consegnata alcuni minuti dopo il tempo limite. Inoltre, vi è anche una denuncia di uno dei candidati consiglieri, Gennaro Basile – candidatosi con il Nuovo Psi – il quale sostiene Massimo Iodice, ma che appare anche nella lista Forza Casoria, che invece sostiene il candidato del Pdl Stefano Ferrara. Secondo Basile, la sua firma è stata falsificata e non si è mai candidato per Forza Casoria. Mentre Ferrara respinge le critiche, affermando che Basile si era già candidato per Forza Casoria, segnalando la sua scelta con entusiasmo a parenti e amici tramite sms. Alla Magistratura il compito di chiarire la vicenda.
La ricandidatura di Ferrara ha ovviamente allontanato l’Udc, partito che lo ha osteggiato quando era in carica. Si era anche vociferata una candidatura del giovane Luca Scancariello, pare voluta addirittura da una parte dei vertici nazionali. Ma al di là di qualche “voce di corridoio” non si è andato oltre.
VINCENZO CARFORA TRA CENTRO-SINISTRA E TERZO POLO – Come altrove, anche a Casoria il centro-sinistra è apparso diviso e indeciso fino all’ultimo sul nome del candidato Sindaco. Solo il venerdì sera precedente l’ultimo giorno utile per la consegna delle liste, grazie all’intermediazione del consigliere Idv uscente, l’avvocato Raffaele Bene, si è trovato un nome che mettesse tutti d’accordo. O quanto meno scongiurasse una spaccatura tra Partito democratico e Italia dei valori come quella verificatasi a Napoli.
La presenza di ex Pd al suo interno ha permesso anche una suggestiva alleanza con Fli, che in quel di Casoria è acronimo di Futuro libertà e impegno. Chissà, magari Impegno al posto di Italia è di buon auspicio.
Che dire, se son rose fioriranno. I garofani – anacronistica rievocazione di un passato politico che alcuni ricordano con disprezzo, altri con nostalgia – quelli sì che sono spariti dai simboli del centro-sinistra casoriano. Meno male aggiungerei.
L’UDC INSISTE CON MASSIMO IODICE – Saltato l’accordo col Pdl – complici i sopracitati diktat (o Tic tac come direbbe Luigi Cesaro) dell’ex Sottosegretario all’economica Nicola Cosentino – l’Udc guidato da Carlo Tizziani e da Polizio padre
Tra i candidati consiglieri non figura Fortunato Polizio, ma il fratello Emilio, delfini dell’ex parlamentare democristiano Francesco; per anni sulla scena politica casoriana direttamente e indirettamente, candidatosi anche Sindaco con insuccesso nel 2003.
I POST-COMUNISTI PROPONGONO VITTORIO MAZZONE – Se dalla bagarre elettorale sono spariti i partiti che nella propria denominazione ancora si rifanno al comunismo, ovvero Rifondazione e Comunisti italiani, molto presenti sul territorio sono invece Sinistra critica e Sinistra ecologia e libertà. Il primo alle elezioni del 2008 incassò oltre il 6% dei consensi, grazie anche alla figura carismatica molto stimata del Segretario Vincenzo Russo (candidatosi allora anche come Sindaco), mentre il secondo non ha accettato l’alleanza di Pd e Idv con parte del Terzo polo.
I due partiti propongono Vittorio Mazzone, afragolese ma per molti anni dirigente scolastico a Casoria.
IL DIMENTICATO QUARTIERE ARPINO CORRERA’ DA SOLO– Non accetta compromessi Noi di Arpino, partito di riferimento dell’omonimo quartiere
(ecco il post: http://lucascialo.splinder.com/post/23420579/la-casoria-civile-e-politica-si-oppone-alla-nascita-di-una-centrale-a-biomasse)
Il partito propone Mariano Marino, navigato consigliere uscente, medico di famiglia e farmacologo, il quale si è fortemente impegnato nell’opposizione alla costruzione della suddetta Centrale, proponendo interrogazioni consiliari e convegni.
C’E’ ANCHE IL MOVIMENTO SOCIALE – Concorrerà anche l’Msi di Pino Rauti, in una sorta di nostalgica riproposizione di quella destra sociale ormai demolita a colpi di tradimenti ideologici e interessi personalistici. A rappresentarla Andrea Caputo.
DUE COMMISSARIAMENTI IN SEI ANNI – Per Casoria gli ultimi anni, da un punto di vista istituzionale (e non solo), sono stati molto travagliati. Nell’ottobre 2005 il Comune, allora guidato da un’amministrazione di centro-sinistra insediatasi due anni prima, fu commissariato per infiltrazioni camorristiche. Dopo due anni e mezzo arrivarono le elezioni, che come detto, decretarono la vittoria del centro-destra. Poi la sfiducia e il nuovo sopracitato commissariamento dello scorso febbraio.
Date le lacerazioni del centro-destra, appare favorito Vincenzo Carfora. La speraranza è che Casoria sia governata e bene. Troppi i progetti slittati e i fondi europei persi causa l’indecisionismo politico degli ultimi anni.
Chiedere poi che lo si faccia senza interessi particolaristici sarebbe troppo?
Ecco il confronto tra i candidati, tenutosi su Julienewstv: