Donald Trump, la previsione catastrofica di Nostradamus

Le elezioni presidenziali americane le ha vinte Donald Trump. E questo lo sappiamo ormai tutti, volenti o nolenti. Tra post ironici, preoccupati o soddisfatti che girano sul web e gli speciali di Bruno Vespa. Qualche giorno prima del risultato, però, sul web sono apparse due “profezie”. Una dei Simpson, che durante una puntata dell’8 novembre 2000 (marzo negli Usa) avevano già preannunciato la vittoria di Donald Trump. L’altra, del regista Michael Moore. E poi quella più catastrofica, del mitico Nostradamus. Il quale, tra le altre cose, previde anche l’11 settembre. Ecco cosa scriveva oltre mezzo millennio fa.

La previsione di Nostradamus su Donald Trump: l’immigrazione

Come riporta Il Giornale, secondo molti analisti delle profezie di Nostradamus, lo speziale veggente francese aveva previsto anche la vittoria del candidato repubblicano alla Casa bianca Donald Trump. Nella prima centuria (Quartina 40) c’è scritto che il “false trumpet” (e qui in molti leggono proprio Trump) da presidente Usa “farà si che Bisanzio cambi le sue leggi”. Secondo gli “esperti” di Nostradamus, per Bisanzio si intende la Grecia. Vale a dire il Paese da cui oggi inizia lo sbarco dei migranti in Europa. Insieme all’Italia ovviamente. Pertanto, secondo una loro ricostruzione, si tratterebbe proprio di quell’immigrazione al centro della campagna elettorale di Trump. Ovvero, il muro ai confini col Messico e lo stop agli immigrati provenienti dai paesi “inclini al terrorismo”.

Nostradamus aveva previsto vittoria di Donald Trump: la politica estera

Altra prova sta nella Quartina 57, dove Nostradamus ha scritto che il false trumpet “provocherà grande discordia. Un accordo si spezzerà”. Qui potrebbe ad esempio riferirsi alla frattura con la Nato o degli accordi sull’ambiente. Poi c’è scritto: “il volto ricoperto di latte e miele giace a terra”. Per alcuni questo fa riferimento ad Israele, che nella Bibbia veniva descritta come “il Paese dove scorre latte e miele”.

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La vittoria di Trump potrebbe portare alla fine dello stato israeliano secondo gli esperti. Anche se Trump è un forte sostenitore di Israele. Ma potrebbe trattarsi dell’acutizzarsi della guerra con la Palestina. Infine, la Quartina 50: “la Repubblica della grande città” sarà portata “by trumpet” a impegnarsi in “costose operazioni militari”. E qui gli analisti di Nostradamus si riferiscono al fatto che Donald Trump voglia impegnarsi maggiormente nella guerra all’Isis. Poi la chiosa amara: “the city will repent”, tradotto: “Gli Stati Uniti se ne pentiranno”. Sarà davvero così?

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