Cartoni per la pizza tossici per la salute: conferma da nuova indagine

La pizza è uno degli alimenti più amati al Mondo. Inventata a Napoli ai tempi della Regina Margherita (di qui il nome della tipologia più famosa, di recente diventata Patrimonio Unesco), malgrado il fatto che la Cina qualche tempo fa ne abbia timidamente rivendicato la paternità.

Da allora, di gusti ne sono stati inventati una marea. Anche non poco discutibili, come la pizza all’ananas concepita in Australia.

Pasto economico e sbrigativo, di recente è diventato anche elaborato e costoso. Come le pizze gourmet per palati fini. Con costi che vanno dagli otto euro in su. Quindi, sommando anche le bevande, eventuali antipasti e il coperto, si finisce per spendere anche fino a 20 euro.

Non mancano poi le pizze dei fast food, o quelle surgelate da fare in casa. La più famosa resta la mitica Speedy pizza, sdoganata negli anni ‘90 dalla Findus e ora proposta dalla Cameo. Che a chiamarle pizze, per chi viene da Napoli, fa sempre un certo effetto.

E c’è l’abitudine della pizza da asporto, da farsi portare comodamente a casa mentre guardiamo una partita con gli amici. O, semplicemente, ci stufiamo di recarci di persona in pizzeria.

In queste ore, però, sta tornando in auge un vecchio allarme riguardo il cartone con il quale ci vengono consegnate. Poiché sarebbe [sta_anchor id=”pizza”]nocivo[/sta_anchor].

Perchè cartoni della pizza nocivi

Come riporta Libero, i cartoni della pizza conterrebbero Bisfenolo A, una sostanza molto nociva e bandita dall’Efsa nei prodotti come i biberon.

A lanciare l’allarme una inchiesta de Il Salvagente che ha analizzato i cartoni di tre aziende, due straniere e una italiana, la spagnola Garcia de Pou, la tedesca Izmir e la nostrana Liner. Nei cartoni prodotti dalle prime due aziende è stata riscontrata la presenza di Bisfenolo A in concentrazioni elevate.

La sostanza può raggiungere l’alimento a partire dal contenitore andando poi a interferire con il sistema endocrino e con l’apparato riproduttivo di chi consuma quel determinato cibo. Nel caso dei cartoni spagnoli la migrazione di bisfenolo era di 179 ppb (parti per miliardo) mentre nei cartoni tedeschi di 311 ppb.

Il ministero della Salute ha deciso di avviare un’indagine e ha commissionato una ricerca sulla presenza di bisfenolo e altri contaminati nei cartoni riciclati utilizzati per il trasporto di cibo.

Cartone per la pizza nocivo, i precedenti allarmi

Come detto, non è la prima volta che viene lanciato un simile allarme. Come riportava nel 2016 GreenMe, un comunicato della FDA americana (Food and Drug Association) avvertiva che i cartoni della pizza presentano rischi per la salute a causa di alcune sostanze utilizzate per la loro realizzazione.

Si tratta di 3 tipi di perfluoroalchilico etilici che l’associazione ha deciso di mettere al bando e che attualmente si trovano non solo nei contenitori per il trasporto della pizza ma anche nei sacchetti adatti all’utilizzo in microonde come ad esempio quelli per i popcorn.

Queste sostanze, utilizzate insieme alla cellulosa per mantener integre le scatole evitando che grasso e umidità le scalfiscano durante il trasporto, sembra che abbiano una correlazione con l’aumento del rischio di cancro al seno e di altri tipi di tumori.

Secondo la FDA il continuo consumo di alimenti che sono venuti in contatto con queste sostanze è pericoloso soprattutto per i bambini e le donne in gravidanza che attraverso la placenta fanno arrivare questi composti chimici al feto.

Anche in Italia si è parlato della pizza e dei cartoni che la contengono nella puntata di Report del 5 ottobre 2014, in quell’occasione però si concentrava l’attenzione sulla pericolosità del cartone grigio in cartone riciclato. La legge italiana impone di utilizzare soltanto cartone di cellulosa pura visto che in quello riciclato potrebbero essere presenti tracce di inchiostro in grado di contaminare la pizza. Non si parlava però della presenza di eventuali altre sostanze pericolose.

I cartoni della pizza italiani sono realizzati con le stesse sostanze utilizzate negli Stati Uniti? Purtroppo sembra proprio di sì, tanto che anche il ministero dell’Ambiente in un report afferma che:

“i composti perfluoroalchilici vengono usati nei rivestimenti dei contenitori per il cibo, come ad esempio quelli dei fast food o nei cartoni delle pizze d’asporto”

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