BLACK OUT

Con l’arrivo dell’estate, emerge il vero volto della realtà energetica italiana, e cioè che siamo quasi completamente dipendenti dagli altri Paesi e che non appena aumentano i consumi medi di energia, il Paese va in ginocchio…
Con l’arrivo delle prime giornate torride, sono aumentati i consumi di energia, dovuti all’utilizzo, sempre più frequente, di climatizzatori, ormai sempre più utilizzati nelle case, oltre che negli uffici, nei centri commerciali o nei negozi…Certo, spesso il caldo è insopportabile, soprattutto in quegli ambienti di lavoro che richiedono uno sforzo fisico e/o mentale, causando un calo della concentrazione…Però è anche vero che spesso se ne fa un uso smisurato ed inopportuno. A quanti di noi è capitato di uscire da un centro commerciale e ritrovarsi con un netto cambio di temperatura esterna, che di certo non fa bene per le nostre ossa o nervi (il classico mal di collo o spalle).


Si sentono così anche le prime notizie tragicomiche, come l’ENI che ha deciso, come in Giappone, di abolire l’obbligo della giacca e cravatta per i suoi dipendenti, facendogli indossare delle camicie sbottonate, in quanto, secondo accurate ricerche, se portate abbottonate fino al collo, provocano un aumento della temperatura corporea di 2 gradi. Tutto questo per ridurre l’uso dei climatizzatori; oppure alcune fabbriche hanno dovuto chiudere per eccesso di calura.
Ora al di là del discorso relativo all’uso sconsiderato o meno dell’energia (cosa che più o meno avviene in tutti i Paesi industrializzati), c’è comunque una carenza di fondo del nostro Paese, relativa alla corrente elettrica appunto. Servirebbe un maggiore investimento nelle cosiddette energie alternative, cioè quelle provenienti dal sole, vento, acqua…Per non parlare di una possibile reintroduzione dell’energia nucleare, abolita in Italia tramite referendum dell’87, all’indomani del disastro di Cernobyl che sicuramente, destando preoccupazioni, indirizzò il voto verso l’abrogazione di centrali alimentate mediante la fissione nucleare, ma che effettivamente a poco serve, se la nostra vicina Francia ne ha, e che un eventuale e inaugurato disastro, provocherebbe danni nel giro di un paio di giorni anche in Italia e duraturi per decenni (vedi Cernobyl).
Mi chiedo, inoltre, cosa facciano i Verdi al Governo, se da parte loro non arrivano mai concrete proposte di legge su eventuali provvedimenti a favore di un maggiore investimento verso le fonti alternative…Un tempo almeno, promuovevano referendum per salvare uccellini o pesciolini; ora anche loro si sono dati all’esclusivo pacifismo o anti-berlusconismo, tanto da rientrare, anche loro sotto la nomea di “sinistra radicale”…
Intanto anche tale settore, quello dell’energia elettrica, è stato liberalizzato…Sperando che non sia la solita liberalizzazione “Made in Italy”, dove a perderci siano solo i consumatori.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!