APRILE…RELODED

Sembra ieri quando commentavo le elezioni politiche dell’aprile 2006 (all’epoca mi dilettavo con una sorta di giornale che inviavo via mail in formato Word, sempre col titolo “Le voci di dentro”), e adesso mi ritrovo in meno di 2 anni a commentare di nuovo le elezioni politiche. Del resto, come tanti, sapevo che il Governo Prodi sarebbe prima o poi imploso…
Per quanto riguarda le elezioni che si terranno tra meno di 2 mesi, negli ultimi giorni ci sono stati importanti cambiamenti che hanno portato un delineamento diverso rispetto a quello che avevamo ad inizio settimana. L’accordo PD-IDV, l’abbandono di Casini a Berlusconi, la decisione di Storace di andare col proprio simbolo…
Ecco chi sono i candidati premier che troveremo sulla scheda, almeno stando alla situazione attuale:


1. Silvio Berlusconi con il Partito delle Libertà: Dopo la fusione DS-Margherita nel Partito Democratico e la scelta di Veltroni di correre da soli, anche Berlusconi accellera i tempi per la nascita di un partito unico di centro-destra. Fini accetta la fusione, annunciando che ad ottobre scioglierà anche Alleanza Nazionale. La Lega anche aderisce al Partito unico, presentando però il proprio simbolo nelle regioni del Nord dove comunque ha un forte bacino  elettorale. Cosa che invece non ha fatto l’UDC, alla quale non è stato neanche concesso di restare con un proprio simbolo.
Tale partito viene dato in testa ai sondaggi, anche se il mancato appoggio con l’UDC e il partito di Storace faranno molto probabilmente perdere punti a tale formazione.
2. Walter Veltroni con il Partito Democratico e l’Italia dei valori:  nato dalla fusione di DS e Margherita nell’ottobre scorso, il Partito democratico per bocca del suo leader Veltroni annuncia di voler correre da solo, trovando un accordo solo con l’Italia dei valori di Di Pietro. Restano fuori tutti gli altri partiti della vecchia coalizione “Unione”. Bella la scelta di mettere in diverse circoscrizioni come primi della lista, molti giovani.
Questa mini coalizione viene data indietro rispetto al PdL, anche perchè numericamente ha meno partiti al suo interno; ma i fatti interni al PdL degli ultimi giorni gli hanno fatto recuperare qualche punto.
3. Fausto Bertinotti con la Sinistra arcobaleno: composta da Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi e frammenti usciti dai DS. Si autoproclama come la vera sinistra, alternativa al PD eccessivamente spostato al centro. La vera novità è la rinuncia della falce e martello nel simbolo.
4. Pierferdinando Casini con l’UDC: non aderisce al PdL, rimanendo coerente con le accuse fatte al Cavaliere negli ultimi mesi del 2007.  Ha avuto anche parole durissime verso gli ex alleati, parlando di interessi da difendere per il Cavaliere e un passato del quale vergognarsi per Fini.
5. Enrico Boselli con il PSI: mancato l’accordo con il PD, Boselli, Angius ed altri socialisti decidono di andare da soli, non aderendo neanche al progetto della Sinistra arcobaleno.
6. Bruno Tabacci con la Rosa bianca: Uscito dall’UDC,
Bruno Tabacci prima e Mario Baccini poi fondano un partito che si colloca al centro tra i due principali schieramenti; una sorta di nuova DC. Non è escluso che con loro convergano anche l’UDEUR di Mastella che forse andrà da solo e la stessa UDC di Casini. Perchè ormai la ragione della diaspora è venuta meno: l’alleanza col Cavaliere.
7. Daniela Santanchè con La Destra: usciti da AN dopo le esternazioni di Fini sul fascismo (un rinnegamento sostanzialmente), Francesco Storace e Teodoro Bontempo escono dal partito e fondano La Destra, un partito che si richiama alle vecchie radici missine. Candideranno un’altra ex “alleanzina”, la Santanchè, e ciò costituisce la vera peculiarità di questo  partito rispetto agli altri.

Aggiungiamo a questi candidati, due diciamo “minori”: Clemente Mastella che forse correrà da solo non avendo trovato un accordo col Cavaliere e i suoi, o forse si alleerà con Tabacci e co. E Marco Ferrando uscito da Rifondazione, con il Partito comunista dei lavoratori.

Comunque seguirò eventuali aggiornamenti…
Fate il vostro gioco, che tanto loro faranno il proprio…

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