La Reggia di Caserta è senza dubbio una perla del patrimonio culturale italiano, sia per le stupende stanze reali interne, che per lo splendido Parco e il giardino inglese.
Ne parlai con entusiasmo in un post di due anni fa, riportandoOrbene, i vucumprà sembrano essere spariti – o almeno non c’erano quando vi ho fatto visita qualche giorno fa – ma la nota di demerito che intendo qui riportare è sicuramente molto più grave. Mi riferisco agli aumenti dei biglietti d’ingresso scattati dallo scorso primo aprile.
PREZZI RADDOPPIATI – Il biglietto d’ingresso per gli appartamenti reali costa 9 euro, a fronte dei precedenti 4,20 euro; mentre quello che consente anche l’accesso al Parco e al giardino inglese è arrivato a 12 euro, rispetto ai 6 euro dovuti prima. Inoltre, è stata soppressa anche la possibilità di poter accedere solo a questi due ultimi luoghi, come invece previsto in precedenza al modico prezzo di 2 euro. Certo ci sono anche le eccezioni, come l’ingresso ridotto (metà prezzo) per i cittadini dell’Unione Europea di età compresa tra i 18 ed i 25 anni non compiuti e per i docenti delle scuole statali. Nonché l’ingresso gratuito per i cittadini dell’Unione Europea con età inferiore ai 18 e superiore ai 65 anni.
Inoltre, una parte della Reggia è stata adibita ad uso militare, mentre un edificio esterno – ai cui piedi vi è da anni un parcheggio – è fatiscente e decadente, sebbene faccia parte anch’esso del complesso vanvitelliano.
INTANTO I TURISTI A CASERTA AUMENTANO – Gli aumenti dei ticket d’ingresso sono anche dovuti all’aumento dei visitatori. Secondo uno studio della Confesercenti di Caserta, il turismo nella città è “mordi e fuggi” e dura giusto un giorno. Anche perché diciamocela tutta, oltre alla Reggia, a Caserta c’è poco altro, come il borgo di Caserta vecchia e San Leucio.
Visto lo stato impietoso in cui versa la pur sempre meravigliosa e culturalmente ricca Napoli, il sorpasso è tutt’altro che una chimera.