ANCHE DYLAN DOG IN CRISI DI VENDITE CAMBIA: SE NE VA UN PERSONAGGIO, CAMBIANO LE STORIE E I DISEGNI

IL FIGLIO DELLO STORICO EDITORE SERGIO BONELLI, DAVIDE, PENSA AD ALCUNE NOVITA’ PER FERMARE IL CALO DELLE VENDITE
Aria di crisi anche per l’investigatore dell’incubo Dylan Dog, nelle edicole da 27 anni. Certo, le copie vendute sono ancora abbastanza, 150mila al mese, ma il calo è costante tanto da costringere il figlio dello storico editore Sergio Bonelli, Davide, ad apportare alcune novità per mitigarlo. Resterà al suo posto lo sceneggiatore Roberto Recchioni, che ha creato un personaggio a sua immagine e somiglianza, egocentrico e sciupa femmine. Arriveranno però nuovi fumettisti, storie dal taglio diverso e una novità che riguarda un protagonista. Ad accelerare il cambio di direzione anche il fallimento della recente ristampa a colori dei primi 150 numeri del fumetto edita da Repubblica; anche questo un chiaro indizio di disaffezione da parte del pubblico, dovuto anche alla crisi vista l’ingente spesa che la raccolta richiedeva.

LE NOVITA’ – La cura ricostituente approntata da Recchioni prevede cicli narrativi maggiormente strutturati, con un taglio principalmente splatter e meno romanzato. Una scelta che si adegua anche al Cinema horror degli ultimi vent’anni.
Altra novità riguarda l’ispettore Bloch, colui che dal primo numero non vede l’ora di andare in pensione. Bene, ci andrà, finalmente. Sebbene il suo sarcasmo e il suo vittimismo mancherà a una serie già da anni svuotata di idee.
Infine, cambieranno anche i disegni. Arriverà infatti l’arruolamento di disegnatori dal tratto lontanissimo dagli standard bonelliani quali Gipi, Leo Ortolani, Ausonia (nome d’arte del fiorentino Francesco Ciampi, classe 1973, in curriculum numerosi volumi a fumetti dal taglio sperimentale) e Akab (pseudonimo di Gabriele Di Benedetto, 37enne milanese con all’attivo varie collaborazioni con Marvel, DC Comics e altre sigle americane).
PASSATI FALLIMENTI E NUOVI PROGETTI IN CASA BONELLI – Certo, gli stravolgimenti di personaggi collaudati rappresentano un’incognita enorme, rischiando così di scontentare i vecchi lettori senza peraltro portarne di nuovi: in Bonelli vi è un precedente significativo, quello di Mister No.
Poi c’è un altro progetto, lanciato lo scorso ottobre: la miniserie fantascientifica a colori Orfani, creata da Recchioni con il disegnatore Emiliano Mammucari. Il più oneroso investimento economico – quasi 3 milioni di euro – nella storia della Bonelli. A quasi 3 mesi dal suo approdo nelle edicole, la saga è abbastanza interlocutoria e non così originale, mentre per quanto concerne le vendite è al di sotto delle 50.000 copie.
Anche in casa Bonelli tira una brutta aria dunque. Del resto cambiano i tempi e cambiano i gusti delle persone. Internet ha atterrato ciò che la Tv aveva già ucciso: i fumetti. Dunque è anche difficile che una serie in circolazione da 27 anni possa perdurare sulla cresta dell’onda. Non ha neppure aiutato l’uscita del film al Cinema di tre anni fa; un autentico flop dovuto anche alla totale differenza rispetto alla storia su carta stampata. Un film ben fatto e attinente alla storia avrebbe sicuramente attirato nuovi fan.
Insomma, le attuali 150mila copie sono in realtà già lusinghiere e i cambiamenti in vista rischiano solamente di ridurle.

(Fonte: Libero)
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