AMERICA’S CUP, ALTRO SCHIAFFO PER NAPOLI

LA CITTA’ PARTENOPEA BOCCIATA ANCORA UNA VOLTA, DOPO IL NO INCASSATO NEL 2003

“Guardo Venezia e penso a Napoli” cantava malinconicamente Franco Califano, in una canzone proposta a Sanremo nel 1994, nei panni di un napoletano nostalgico emigrato nella città lagunare. Anche noi guardiamo Venezia e pensiamo a Napoli, ma per la grande occasione persa in occasione della bocciatura per l’America’s cup.
Sono passati quasi dieci anni dalla prima bocciatura, eppure brucia ancora. Come non bastasse, ad aggiungersi ad essa arriva un’altra scottatura, una nuova delusione per la città di Napoli. Dopo il no incassato nel novembre 2003 con Valencia che fu favorita a Napoli (e a Lisbona e Marsiglia) per ospitare la Coppa America 2007, la città partenopea è stata nuovamente bocciata e preferita da Venezia nell’ospitare la tappa italiana dell’America’s Cup World Series. Ovvero, per le qualificazioni alla Coppa America. La manifestazione si svolgerà nella stupenda città lagunare dal 12 al 20 maggio e ad aprile del 2013.
In cosa ha sbagliato Napoli? O più precisamente, dove hanno sbagliato le istituzioni locali?


LA SITUAZIONE DI VENEZIA – Innanzitutto va detto che la partita tra Napoli e Venezia è iniziata, per usare una metafora calcistica, con tre gol di vantaggio per la seconda. La città lagunare è già ben organizzata sotto tutti i punti di vista; in più si è messo l’ottimo lavoro del Sindaco veneziano, Giorgio Orsoni, che in silenzio e con massima concretezza ha lavorato affinché il suo progetto prevalesse su quello napoletano. Ora si metterà a cercare sponsor e sostegni finanziari. Che sicuramente non mancheranno.

NAPOLI PAGA DIECI ANNI DI RITARDI – A pesare sulla bocciatura di Napoli, a otto anni dalla prima, sono stati sempre i soliti problemi irrisolti. Su tutti, il mancato rilancio di un’area meravigliosa come quella di Bagnoli, la cui bellezza è stata sfregiata da quell’essere fumoso e inquinante, nonché fallito, che è stata l’Italsider. Tra le principali aziende siderurgiche italiane della seconda metà ‘900, essa ha dato sì molti posti di lavoro, ma ha anche creato morte e distruzione ovunque abbia fatto la propria comparsa.
Quanto ai soliti problemi di Napoli, inutile accanirsi con de Magistris, Sindaco da poco più di tre mesi dopo dieci anni di mal governo, o peggio ancora, non governo, della Iervolino. In fondo anche il Presidente della Regione Caldoro è in carica da un anno. Quanto alla Provincia, che dire. Ha dato ancora una volta dimostrazione della propria inutilità pratica come istituzione. 

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