Una buona idea, in fondo, se si considera che la scuola moderna ha sovente subito la critica di essere troppo approntata alla teoria e poco alla pratica. E di preparare poco gli studenti al mondo del lavoro effettivo. Quindi era necessario introdurre un ponte tra scuola e mondo del lavoro. Peccato però che alternanza scuola-lavoro si è tradotta in un vero sfruttamento minorile. Con gli studenti costretti a fare lavori umili e di manovalanza. Alternanza scuola-lavoro ha subito ulteriori critiche quando lo scorso 7 Ottobre è stata diffusa la notizia di un diciasettenne di La Spezia che si è fratturato la tibia guidando un muletto. Ma vediamo come funziona l’Alternanza-scuola lavoro e perché non va.
Alternanza scuola lavoro come funziona
Innanzitutto andiamo ad osservare i soggetti aderenti: a fianco di istituzioni culturali e sportive troviamo le più disparate realtà aziendali; da Mcdonald’s a Zara fino a Fico Eataly World, il nuovo giocattolo di Oscar Farinetti. La linea di demarcazione tra formazione e lavoro a costo zero è inesistente. Oltre a questo non vengono rispettate le norme citate poc’anzi in merito alle visite mediche preventive per i minorenni che si accingono a lavorare e il divieto di effettuare lavori pericolosi, o più in generale non inerenti la formazione degli studenti. Quella che si va configurando è una nuova forma di sfruttamento minorile, reintrodotta vigliaccamente per mezzo di una riforma mal scritta e allo stesso tempo mal digerita da tutto l’impianto scolastico.
Alternanza scuola lavoro motivo proteste
Non sorprende quindi vedere Mcdonald’s sfruttare 10.000 ragazzi, quando in tutta Italia da lavoro a 20.000 dipendenti, o peggio ancora la nuova invenzione di Oscar Farinetti (stranamente molto amico di Matteo Renzi) Fico Eataly World, che conterà circa 20.000 studenti per oltre 300.000 ore di alternanza, numeri che fanno presagire una sostituzione di manodopera pagata, in cambio di uno sfruttamento minorile a costo zero. E gli studenti si sono fatti subito sentire: il 13 Ottobre c’è stato un grande sciopero in tutta Italia che ha coinvolto migliaia di studenti, contro lo sfruttamento imposto da questa riforma.
Alternanza scuola lavoro: nuova frontiera dello sfruttamento minorile
La Ministra Fedeli ha promesso più garanzie e più controlli, ma da un lato sorprende che queste misure minime per prevenire abusi (come i corsi sulla sicurezza, le visite mediche e più in generale il controllo dell’idoneità didattica dei percorsi) non siano state attuate già al momento del lancio dell’Alternanza scuola-lavoro e allo stesso tempo continuano a sussistere i contratti con multinazionali che nulla hanno a che vedere con i percorsi di studi, ma che hanno sottoscritto il contratto solo ed esclusivamente per sfruttare manodopera gratuita.
Ma non sorprende che in 2 anni non siano state apportate migliorie a questo sistema. Abbiamo attualmente un Ministro dell’istruzione che ha solo la terza media e ha esperienza prevalentemente nel Mondo delle fabbriche. Invece, la precedente ministra Giannini, è stata praticamente l’unica a perdere la poltrona dopo il flop del Referendum del 4 dicembre. Probabilmente, Renzi gli ha attribuito parte, forse la principale, delle responsabilità della sconfitta del Sì. Del resto, gli insegnanti scolastici e i docenti universitari col loro dente avvelenato hanno votato prevalentemente No.
Alternanza scuola lavoro: come è cambiata la legge sullo sfruttamento minorile
In concreto, la legge 17 ottobre 1967, n. 977 stabilisce che:
1) I bambini di età inferiore a 15 anni non possono svolgere nessuna attività lavorativa, fanno eccezione soltanto iniziative di carattere culturale, artistico, sportivo, pubblicitario e nel settore dello spettacolo
2) I minorenni di età compresa tra i 15 e i 18 anni non possono svolgere lavori che arresterebbero il loro pieno sviluppo fisico: non devono essere esposti a rumori sopra gli 87 db e non devono venire a contatto con sostanze dannose, non possono lavorare in luoghi dove si utilizzano arnesi taglienti, devono evitare di usare saldatrici, non possono compiere lavori che includono l’utilizzo di martelli pneumatici, pistole fissachiodi, strumenti vibranti e apparecchi di sollevamento meccanici, non devono svolgere lavori su navi in costruzione, nelle gallerie o utilizzando forni ad elevate temperature e infine devono evitare di eseguire lavori all’interno di cantieri edili per rischio crolli
3) Prima di essere avviato al lavoro il minorenne deve essere sottoposto ad una visita medica preventiva.
Alternanza scuola lavoro perché non funziona
Meglio tornare a quando la scuola dell’obbligo si fermava alla Terza Media, dopodiché si sceglieva sostanzialmente tra scuole professionali (periti commerciali o industriali), i licei per chi amava studiare e voleva pure continuare con l’università, oppure si prevedevano percorsi di avviamento lavorativo per chi già voleva iniziare a lavorare o fare pratica. Inutile tenere tra i banchi di scuola forzatamente un ragazzino fino a 18-20 anni. Il quale uscirà da scuola comunque ignorante, senza arte né parte e arrabbiato col sistema che lo aveva costretto in 4 mura. Magari finendo tra altre 4 mura ben più degenerate. L’istruzione per tutti è un tradizionale credo ideologico della sinistra italiana, oggi diventata meno salottiera e più liberista e aziendalista. Dopo essersi resa conto di aver creato un esercito di istruiti disoccupati. Ma le vie di mezzo sono sempre le peggiori.