Nella famosa intervista al (tanto odiato) quotidiano La Repubblica, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha tracciato il futuro politico-istituzionale del nostro Paese. E data la situazione delle opposizioni, come al solito disastrata, dubitiamo che la sua previsione si discosti tanto da ciò che sarà realmente.
ALFANO PREMIER – Partiamo da chi lo potrebbe avvicendare alla Presidenza del Consiglio, ossia il suo successore alla guida del Popolo della libertà Angelino
Insomma, che anche la destra abbia scoperto il valore delle primarie? Speriamo di sì, sarebbe un bel segno di democrazia in un partito come il Pdl che sta a Berlusconi come la Sacra Sindone sta a Cristo. Speriamo (per loro) però che non si svolgano come nel Pd, ovvero aperte a tutti (anche ai non iscritti), e con un solo candidato di spessore con tutti gli altri aventi un semplice ruolo di comparsa. Perché siffatte, avrebbero solo il sapore della farsa.
LETTA AL QUIRINALE – Ma veniamo al Quirinale. Anche per la più alta carica dello Stato il buon Silvio ha il suo nome: Gianni Letta. Un nome che in realtà sta circolando da mesi, e non è una sorpresa, data l’alta stima che il Cavaliere nutre per lui (arrivando a definirlo “dono di Dio”).
DUE QUASI CERTEZZE – Entrambi i nomi sono comunque più che fattibili. Dando per scontata la sua candidatura a Premier per il Pdl (con o senza primarie), Alfano avrà anche il beneplacito della Lega. E visto che Fli continua a perdere pezzi, dati i
Stesso dicasi per Gianni Letta Presidente della Repubblica. Un nome sul quale dovrebbero convergere anche la Lega, l’Udc (Casini ha spesso espresso propri attestati di stima nei suoi riguardi), parte di Fli, e del Pd (tra l’altro è lo zio di Enrico Letta, tra i leader del partito). Difficile invece l’appoggio di Idv e Sel.
Comunque, bisogna anche considerare il fatto che le elezioni del Presidente della Repubblica avverranno nel 2013 con un nuovo assetto Parlamentare (essendoci in quell’anno anche le politiche); dunque le geometrie politiche potrebbero cambiare. Ma il sentore ci dice anche che dovrebbero cambiare di poco. Oltretutto, poche sono le personalità di spicco alternative a Letta (ammesso che anche lui lo sia). E visto lo stato in cui versa la politica italiana, ce ne saranno sempre di meno.