Compleanno di Berlusconi e dedica del TG2
Questo il testo del servizio del Tg2, pubblicato da Il Fatto quotidiano:
“Berlusconi c’è, tutti lo aspettano” ripete l’amico di sempre Confalonieri, ma non è solo l’affetto, è la consapevolezza di chi lo conosce bene e, infatti, ieri sera, vertice ad Arcore con Salvini e Giorgia Meloni. Il futuro, quello immediato dell’appuntamento elettorale con il referendum, quello in cui si intravede un terzo predellino dopo quello di Casalecchio di Reno del 1993 che preannunciava la sua discesa in campo [immagine del suo primo discorso da aspirante premier] e dopo quello nel 2007 a piazza San Babila, a Milano, per la nascita del Pdl.
Ma questo è il passato, quello che ricordano oggi anche i suoi fieri avversari sulle prime pagine di tutti i giornali, con tanto di cronologia di quelle che erano sembrate visioni: Milano 2, le Tv commerciali, il Milan, la sua discesa in campo in politica, la nascita e il ritorno a Forza Italia passando per il Pdl, fino ad arrivare al patto del Nazareno con Renzi. Una corsa di vent’anni, follia forse, come ha sempre detto citando più volte Erasmo da Rotterdam. Chissà che non avesse in mente proprio quel passaggio; “la pazzia costruisce città, imperi, istituzioni ecclesiastiche, religioni, assemblee consultive e legislative”. Ottant’anni controcorrente, dalla comunicazione al modo di intessere i rapporti internazionali […]
Ma Berlusconi ora guarda al futuro, a Strasburgo, dove aspetta la sentenza dopo la condanna a Mediaset e la sua decadenza in Senato, a un partito da rinvigorire e da rilanciare. Pareva un’avventura e niente più cantava con Apicella (in sottofondo Berlusconi cantante). E invece, a ottant’anni, pare l’inizio di una nuova corsa.
No, non è un servizio di un Tg delle reti Mediaset, bensì, di una rete della Rai. Dopo questo contributo, il “notiziario” prosegue con un altro servizio.
Rileggere quegli anni attraverso le parole dei primi due portavoce del Berlusconi politico […] ci svela tratti, angolature ancora non conosciute di una storia italiana, unica e irripetibile. Storia italiana ricorda il titolo dell’agiografia di Berlusconi, distribuita a tutte le famiglie italiane, per un totale di 6.000 tonnellate di carta, in occasione delle elezioni del 2011. I portavoce sono Jas Gawronski e Antonio Tajani, quest’ultimo per le “angolature ancora non conosciute” rivela: “Concludevamo le nostre giornate andandoci a mangiare una fetta di crostata nella cucina di Arcore”.
Il revisionismo su Berlusconi
Nessuna intervista a un suo avversario, nessuna analisi critica. Si confida nell’oblìo del pubblico che, al di là dei guai giudiziari di Berlusconi, ha quasi dimenticato le leggi ad personam blocca processi, le leggi sul conflitto di interessi firmate dai suoi compagni di partito (legge Frattini), la depenalizzazione del falso in bilancio, il condono sui danni all’erario, la legge Gasparri, il decreto salva Rete 4, lo scudo fiscale, eccetera eccetera. L’unica domanda da porsi è: come hanno cambiato il nostro Paese queste leggi?
Una sconfitta personale
Un compleanno che non ha lasciato indifferente neanche me, per due motivi. Sia perché 80 anni li avrebbe dovuti compiere anche mio padre il prossimo 6 novembre, e invece è spirato lo scorso 14 settembre sconfitto da quella solita brutta malattia. In un modo così veloce che a casa ancora non abbiamo realmente realizzato. Sia perché, per anni, ho speso tanto tempo della mia scrittura e del mio interesse nel contrastare la figura del Berlusconi politico, e, da interista, anche del Berlusconi Presidente del Milan. Così come per un ventennio ha fatto mio padre, comunista e post-comunista. E invece Berlusconi ci ha sconfitto entrambi. Oggi io sono meno agguerrito, più disilluso e sconfortato; mentre mio padre è stato perfino superato in vita da chi era sicuramente meno in salute di lui. Eh già, caro Babbo, Berlusconi ci ha sconfitto.