L’Ucraina sta assumendo sempre più le sembianze di Israele. E non per un progetto di cui parlammo qui, ma perché si sta sempre più sganciando dai padroni americani e occidentali, agendo con la propria testa. Tanto da essere definita “cane pazzo“.
Ultima prova di ciò è l’incendio presso l’impianto dei sistemi di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, bombardata da droni ucraini. Ovviamente, il presidente Zelensky ha dato la colpa ai russi, fatto sta che alcuni macchinari all’interno di una delle torri di raffreddamento siano andati a fuoco. Sebbene si dica che 6 reattori della più grande centrale elettrica d’Europa sono già in modalità “arresto a freddo” e che non siano in pericolo real. Almeno per ora.
Il messaggio che Zelensky ha voluto inviare agli alleati occidentali
Questo primo timido attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia è un messaggio neppure troppo velato agli alleati (ma sarebbe più giusto dire padroni) occidentali, che l’invasione di Kursk aveva come obiettivo proprio la centrale ivi presente. Oppure, che quella sarebbe stata la prossima.
Zelensky sembra voler dire a Usa e Ue:
Dateci tutto o trascineremo il mondo intero con noi in una palla di fuoco nucleare
Il problema però è che, per mettere in scena la sceneggiata di Kursk, le truppe ucraine hanno tralasciato il Donbass, come giornali autorevoli tipo Financial Times ed Economist hanno confermato.
Il presidente ucraino, molto probabilmente, ha paura che, comunque vadano le prossime elezioni americane, per lui si metta male. Visto che Trump vuole chiudere presto la partita e non certo in suo favore. Mentre la Harris dovrebbe dare un’impronta più moderata e pacifista alla politica estera americana. L’Ue, si sa, pende ormai dalle labbra di zio Sam e in politica estera non ha più voce in capitolo.
Pertanto, il Beppe Grillo ucraino sta cercando l’azione clamorosa affinché il sostegno occidentale non venga meno.