WhatsApp, è fuga verso Signal e Telegram: cosa sta spaventando utenti

Tutti, o quasi, usiamo WhatsApp per comunicare. Con amici, parenti, partner, colleghi. Per mero passatempo o anche per lavoro, creando dei gruppi appositi o in singole chat. Talvolta mandandoci in tilt, tra un messaggio e l’altro, un file e l’altro inviato o ricevuto.

Da quando WhatsApp è stata rilevata da Facebook nel 2014, ha conosciuto una grande espansione a livello mondiale. Riscontrando un grande successo, grazie alle sempre maggiori novità introdotte. Accattivanti e utili.

Tuttavia, nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Infatti, molti utenti stanno “migrando” verso altre app di messaggistica, comunque già note e molto usate. Quali Signal e Telegram. Alla base, ci sarebbero dei timori riguardanti i dati sensibili, introdotti da nuove condizioni contrattuali.

Vediamo dunque perché molti utenti stanno passando da WhatsApp a Signal e Telegram.

WhatsApp cos’è notifica e rischio privacy

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Come riporta QuiFinanza, dal 7 gennaio molti utenti hanno ricevuto da WhatsApp una notifica relativa alle nuove politiche sulla privacy. Non accettarle, specifica l’avviso, comporta l’impossibilità di utilizzare l’app a partire dall’8 febbraio, giorno in cui i cambiamenti diventeranno effettivi.

Ma cosa prevedono le nuove condizioni di utilizzo di WhatsApp? In pratica, rende obbligatoria la condivisione di alcuni dati dei suoi utenti con Facebook per scopi commerciali. Quindi, numero di cellulare, la rubrica dei contatti, i messaggi di stato e altre informazioni utili alla causa, potranno tranquillamente finire nelle mani delle società che si fanno pubblicità su Facebook. Ma anche su un’altra app diventata proprietaria di Zuckerberg: Instagram.

Se è vero che la condivisione dei dati personali esisteva già su WhatsApp, quanto meno prima poteva essere disattivata tramite un’opzione specifica nel menù delle impostazioni. Da febbraio diventerà obbligatorio condividere i dati con il colosso digitale Facebook.

Resta comunque la crittografia end-to-end a difendere la privacy delle nostre conversazioni. Per ora, comunque, il rischio che i dati WhatsApp finiscano ancor più facilmente nelle mani di società terze per ora riguarda gli utenti provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea e del Regno Unito. Infatti, in Italia e negli altri paesi Ue, nonché la da poco fuoriuscita Gran Bretagna, vedono protetti i propri dati dal Gdpr, il Regolamento generale per la protezione dei dati personali.

Tale norma impedisce infatti alle aziende, anche quelle con sede in altri continenti, di utilizzare le informazioni sensibili degli utenti raccolte in maniera automatizzata. La voce che riguarda Facebook riguarda le aziende e l’utilizzo diretto del canale di WhatsApp per vendere i prodotti e contattare direttamente i clienti. Certo, non è proprio una notizia rasserenante.
Inoltre, abbiamo già visto che Facebook non si fa scrupoli nel prelevare arbitrariamente i nostri dati. Come ha già rivelato lo scandalo Cambridge Analytica.

Telegram meglio di WhatsApp?

telegram come funziona

Cerchiamo di conoscere meglio Telegram.

Telegram cos’è

Conosciamo meglio Telegram, una delle due app che sta beneficiando maggiormente della fuga da WhatsApp. E’ stata fondata nel 2013 dai fratelli Pavel e Nikolai Durov, creatori anche di un social network: VKontakte. Una sorta di Facebook russo.
La app è stata ideata al fine di proteggere i cittadini russi dall’occhio sempre più insistente del governo russo.

Non a caso, la società si rifiuta di collaborare con qualsiasi autorità e consegnare le chiavi di cifratura dei messaggi. Infatti, è stata bandita dal Governo russo, che però potrebbe ripensarci in un prossimo futuro.

Telegram come funziona

Telegram si finanzia tramite gli introiti pubblicitari di VK. Sebbene i fratelli Durov stanno pensando di finanziarla anche mediante una pubblicità a pagamento sui gruppi e sui canali.

Del resto, i russi sono sempre stati bravi in fatto di tecnologia concorrente a quella americana. Lo hanno dimostrato anche con le criptovalute, avendo un russo di soli 19 anni (seppur naturalizzato canadese) ideato la criptovaluta principalmente concorrente del Bitcoin: Ethereum.

Signal meglio di WhatsApp?

signal come funziona

Cerchiamo ora di conoscere meglio Signal.

Signal cos’è

Signal è stata invece creata nel 2013 da un gruppo di attivisti per la privacy ed è sostenuta dalla Signal Foundation, un’associazione non profit finanziata anche da Brian Acton, fondatore di WhatsApp. Il quale ha lasciato la compagnia nel 2017 in contrasto con la nuova linea imposta da Zuckerber.

Signal come funziona

E’ particolarmente preferita da giornalisti d’assalto, politici e grandi imprenditori proprio per il modo con cui tutela i dati sensibili. Come funziona Signal? Infatti utilizza un sistema di crittografia molto avanzato, sempre end-to-end. Mentre i dati sensibili non sono usati per scopi pubblicitari.

L’applicazione è open source. Quindi ciascuno può avere accesso al suo codice per verificarne la sicurezza, al contrario di WhatsApp.

A proposito di Facebook, sapevi che puoi chiedere un risarcimento per la violazione dei dati sensibili? Ecco come.

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