Ecco chi era Walter Hallstein, primo presidente della Commissione Europea ed ex giurista di spicco del Terzo Reich.
Spesso sul web tornano a circolare notizie piuttosto inquietanti sui personaggi che hanno contribuito a fondare l’Europa. Qui, per esempio, il caso del nonno di Ursula von der Leyen. Tra questi, troviamo Walter Hallstein, primo presidente della Commissione Europea ed ex giurista di spicco del Terzo Reich, ovvero della Germania nazista.
Hallstein ebbe quel ruolo dal 1958 al 1967 e sul sito Web ufficiale della Eu di Bruxelles, viene descritto brillantemente come “leader visionario” e “forza diplomatica”, che spinse l’integrazione europea. Ma si omette il fatto che fu un membro di organizzazioni naziste ufficiali. A partire dall’associazione tedesca nazional-socialista degli avvocati, fondata nel 1933, dunque subito dopo la presa di potere dei nazisti. Tre anni dopo essa venne trasformata nella nota associazione nazista dei Protettori della Legge.
Quanti fanno fact-checking ritengono che questa militanza obbligatoria all’epoca di Hitler non possa attribuire una fede e una proattività nazista da parte di Walter Hallstein. Tuttavia, non mancano informazioni che lo vorrebbero tutt’altro che una figura passiva all’interno di queste organizzazioni.
Chi era Walter Hallstein
Molto interessante e approfondito è l’articolo che la Fondazione britannica no-profit The Dr. Rath Health Foundation ha dedicato a questo personaggio in occasione della Brexit. A sostegno dell’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, anche per queste radici alquanto oscure.
Nel maggio 1938, quando Adolf Hitler venne in Italia per incontrare Benito Mussolini e pianificare la conquista dell’Europa, alcune settimane dopo la visita dei due Primi ministri a Roma si incontrarono anche i rispettivi giuristi, che formarono una commissione per gli aspetti legali dell’Asse d’acciaio Roma-Berlino. A rappresentare la Germania nazista c’era anche lui, proprio Walter Hallstein.
Ma dove è possibile capire tutta l’essenza dell’ideologia nazionalsocialista di Hallstein, è all’interno di un discorso che fece il 23 gennaio 1939 al ‘Mahn & Ohlerichs Celler’, a quel tempo una delle piu’ grandi location per riunioni a Rostock, ancora oggi monumento storico della città.
Qui parla, tra le altre cose, dell’annessione dell’Austria alla Germania, oltre a buona parte della Cecoslovacchia (oggi divisa in Repubblica ceca e Slovacchia). Parlava di necessità di annettere questi paesi per realizzare la “Creazione del Grande Reich Germanico” e la “germanizzazione legale dei nuovi territori”.
Hallsein affermò anche specificatamente che il fallimento nel creare un “sistema legale unificato”, per quella che lui chiamava “Grande Germania”, era “uno dei compiti non conclusi e dei fallimenti del Secondo Reich Germanico (parliamo del periodo tra la fine del 19º secolo e la fine della Prima Guerra Mondiale). Hallstein, insomma, aveva il medesimo risentimento nutrito da Hitler, come risultato della Prima Guerra Mondiale, che vide di fatto la fine dell’impero tedesco.
E’ possibile trovare un’associazione tra questi postulati con le attuali direttive imposte dall’Ue ai paesi membri tramite direttive. È noto infatti che, quando poi divenne Presidente della Commissione Europea, venne proprio scelto questo approccio come suo sistema. Ovvero il fatto di emettere direttive facendo leggi e, evidente, la cosa è in uso anche oggi.
Egli inoltre vedeva la creazione di questo “Grande Reich Germanico” come fatto economico e legale. Vi ricorda qualcosa? Non dimentichiamoci che il Nazismo aveva già ipotizzato una moneta unica simile all’Euro (ne abbiamo parlato qui).
Ma forse la cosa più scioccante di tutto questo discorso è che Hallstein affermò che una delle leggi più importanti che doveva essere introdotta nei paesi annessi era la “Law for the Protection of the German Blood, and the German Honour” (traducibile ne “La Legge per la protezione del sangue tedesco e dell’onore tedesco”). In altre parole, invocava l’imposizione delle Leggi razziali di Norimberga (Nuremberg Race Laws ) come assoluta priorità della “Grande Germania”. Queste leggi escludevano gli ebrei tedeschi dall’avere la cittadinanza nel Reich e proibivano loro matrimoni, o persino rapporti sessuali, con persone di sangue tedesco o di parentela tedesca.
E’ possibile leggere queste cose in documenti come:
L’apporto di Walter Hallstein all’Unione europea
I Trattati di Roma furono firmati nel 1957 e furono i documenti che diedero vita all’Europa di Bruxelles che ora conosciamo. E Hallstein era presente con la sua penna a firmare. Il tutto, solo 12 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, avendo partecipato ad organizzazioni naziste come protagonista e non solo perché lo esigeva il regime.
Nel suo libro, “Europe In The Making”, pubblicato nel 1972, Hallstein dimostrò definitivamente che la sua visione di una dittatura europea non era cambiata. Scrisse che alla Commissione Europea veniva affidato cio’ che è un monopolio, per cio’ che concerne il prendere iniziative in tutte le questioni che riguardavano l’Europa. C’erano alcune eccezioni a questa regola, disse, ma dovevano venire rimosse il prima possibile
Hallstein scrisse anche che la Commissione Europea, non eletta, avrebbe dovuto ricevere poteri per prendere tutte le misure necessarie per implementare le leggi d’Europa, senza dover dipendere dall’approvazione del Consiglio dei Ministri, il corpo europeo in cui si riuniscono i ministri dei governi nazionali.
Egli si assicurò che ne facesse parte anche la Gran Bretagna, forse memore di quanto avvenne con la dissoluzione del regime nazista e per evitare che la cosa si ripetesse nei suoi nuovi progetti, incontrandosi più volte con l’ex Primo Ministro britannico Edward Heath. Convincendolo ad entrare nei trattati fondativi dell’attuale Unione europea, cosa che avvenne in un secondo momento, nel 1973. Ma sappiamo anche bene quanto i britannici fossero sempre rimasti con un piede dentro e uno fuori. Non aderendo all’Euro e perfino uscendo nel 2016.
Walter Hallstein nazista è una fake nazista?
Il sito di Mentana, Open, ha fatto fack-checking anche su questo caso. Stando a quanto riportato, si ammette che Walter Hallstein fu membro di diverse organizzazioni o associazioni che riportavano nel loro nome il nazismo (ad esempio la “Lega nazionalsocialista degli insegnanti“), ma ciò non implicava un’appartenenza alle ideologie naziste. Allo stesso tempo, non fece parte del partito nazista.
Cita poi un documento dell’Unione Europea, dove si attesta che Hallstein superò il
processo di denazificazione americano, il quale non rivelò alcun coinvolgimento dell’allora docente nei crimini nazisti o altri misfatti ad opera del Terzo Reich
Si citano poi vari casi che dimostrerebbero che Walter Hallstein non avesse aderito al Nazismo. Nel 1938, per esempio, vide sfumare la sua nomina a Monaco come docente. Secondo lo storico contemporaneo Philip Rosin, la sua esclusione avvenne «probabilmente per ragioni politiche». In una “valutazione interna“, Hallstein venne accusato di avere
una visione piuttosto critica del nazionalsocialismo e di non interiorizzare realmente la realtà dal 1933
Oppure, fu decisivo per l’assoluzione di un giovane studente antinazista coinvolto in uno scontro con dei filonazisti. Si trattava di Eugen Gerstenmaier, che poi diventerà presidente della Bundestag.
E’ sufficiente tutto questo per riabilitarlo? Ciascuno si farà una sua idea. Certo, la biografia di molti sopravvissuti al nazismo è stata poi edulcorata, con l’omissione di molti passaggi. Certo, il DNA nazista dell’Unione europea viene fuori nel suo modus operandi (vedi come detto le direttive imposte agli stati membri e anche una certa imposizione da parte della Germania dagli anni 90), ma anche di recente con quanto sta accadendo in Ucraina. Dove appoggia i neonazisti.