Ursula Von Der Leyen confermata alla guida dell’Unione europea con una maggioranza risicata: cosa ci attende
Ursula Von Der Leyen confermata alla guida dell’Unione europea con una maggioranza risicata, mai così bassa da quando esiste questa sciagurata istituzione sovranazionale. Ce l’ha fatta per soli 10 voti, mentre la sua squadra è passata con il 51% dei consensi, altro disastro. Effetto della costante avanzata di partiti nazionalisti ed euroscettici nell’europarlamento, ai danni delle compagini politiche legate all’establishment.
Ursula Von der Leyen riconfermata: cosa ci attende
La speranza è dunque che tante delibere non passino o passino in maniera più annacquata rispetto alle intenzioni iniziali. Il governo europeo è ultraliberista, guerrafondaio, vetero ambientalista. Dietro il programma “della Ursula” ci sono i dettami di Mario Draghi, della deregulation per aiutare le aziende europee ad essere più competitive rispetto a quelle americane e cinesi. Il che significa ancora meno diritti per i lavoratori e salari più bassi. Perché, come già denunciava Marx ne Il Capitale circa 2 secoli fa, i capitalisti per aumentare i profitti fanno leva sugli stipendi dei lavoratori. Oltre che l’utilizzo delle macchine, che non hanno pretese né bisogni fisiologici. Dunque, sono schiavi instancabili.
Inoltre, come già denunciato qui, il “programma Draghi” prevede una deregulation anche a favore dell’industria bellica. Per una vera e propria economia di guerra come quella vista dal 1939 al 1945 nel vecchio continente.
E a proposito di guerra, non mancheranno nei prossimi 5 anni finanziamenti e rifornimenti all’Ucraina. Per quanto non si capisca dove finiscano, visto che gli ucraini denunciano perfino l’assenza di divise e hanno visto molti meno soldi di quelli annunciati. Che siano finiti nelle società off shore dell’establishment ucraino, tra cui quelle di Volodymir Zelensky.
Non mancheranno poi politiche ambientalistiche abiette, in favore delle auto elettriche, che ammazzeranno il mercato automobilistico già in coma. Mettendo ulteriormente in crisi i bilanci familiari e a rischio le nostre case per adeguarsi alla green home. Per un progetto di distruzione della proprietà privata in ossequio all’Agenda 2030.
Infine, sorridono le multinazionali del farmaco, con le quali Ursula Von der Leyen va a braccetto. Forse troppo, come dimostra lo scambio di mail e sms con il numero uno di Pfizer…
Insomma, ci attendono altri 5 anni tra il rosso e il verde.