Vaiolo delle scimmie: la simulazione del 2021 che rievoca il Covid

Vaiolo delle scimmie: la simulazione del 2021 che rievoca il Covid

Introduzione

Neanche il tempo di rilassarci un po’ dopo due anni e passa di Pandemia da Covid-19, che ecco arrivato il nuovo virus pronto ad allarmarci: il vaiolo delle scimmie (Monkeypox). Del quale ho già parlato qui.

Orbene, nel marzo del 2021 NTI ha collaborato con la Conferenza sulla sicurezza di Monaco per condurre una simulazione sulla riduzione delle minacce biologiche ad alto rischio.
L’esercizio ha esaminato le lacune nella biosicurezza nazionale e internazionale e architetture di preparazione alla pandemia. Lo scopo, almeno sulla carta, era quello di esplorare le opportunità di miglioramento e le capacità di prevenzione e risposta biologica in caso di eventi ad alto rischio.

Come vedremo, la simulazione che ha riguardato proprio il vaiolo delle scimmie si sta verificando e la tabella per ora è rispettata in modo inquietante. Una simulazione che rievoca quella di event201 per il Covid-19. Peraltro, i personaggi dietro la simulazione del vaiolo delle scimmie sono sempre gli stessi.

Simulazione sul vaiolo delle scimmie

Come riporta il documento della Nuclear Threat Initiative (NTI), quest’ultima ha collaborato con la Munich Security Conference (MSC) per le ragioni suddette. I partecipanti includevano 19 leader senior ed esperti provenienti da tutta l’Africa, le Americhe, l’Asia e Europa con decenni di esperienza combinata in sanità pubblica, industria biotecnologica, internazionale sicurezza e filantropia.
Lo scenario dell’esercizio ritrae una pandemia globale mortale che coinvolge un ceppo insolito del virus del vaiolo delle scimmie (toh, guarda caso!) che è emerso nella nazione immaginaria di Brinia e si è diffuso a livello globale per 18 mesi. In definitiva, l’esercizio ha rivelato che l’epidemia iniziale era stata causata da un attacco terroristico che utilizzava un agente patogeno ingegnerizzato in un laboratorio con disposizioni di biosicurezza e bioprotezione inadeguate e una supervisione debole.

Nel corso dell’esercizio, la pandemia immaginaria ha provocato più di tre miliardi di casi e 270 milioni di vittime in tutto il mondo. La discussione tra i partecipanti all’esercizio ha portato ai seguenti risultati chiave:

  1. Rilevamento, valutazione e avviso globali deboli dei rischi di pandemia. L’Internazionale
  2. la comunità ha bisogno di un sistema di rilevamento, valutazione e allerta precoce più solido e trasparente in grado di comunicare rapidamente informazioni utili sui rischi pandemici.
  3. Lacune nella preparazione a livello nazionale. I governi nazionali dovrebbero migliorare la preparazione sviluppare piani di risposta alla pandemia a livello nazionale basati su un sistema coerente di “trigger” quella pronta azione preventiva, nonostante l’incertezza e i costi a breve termine, in altre parole, “senza rimpianti”.
  4. Lacune nella governance della ricerca biologica. Il sistema internazionale di disciplina del duplice uso dela ricerca biologica non è né preparata a soddisfare i requisiti di sicurezza odierni, né è pronta per farlo contro sfide significativamente ampliate in futuro. Ci sono esigenze di riduzione del rischio in tutto il ciclo di vita della ricerca e dello sviluppo delle bioscienze.
  5. Finanziamento insufficiente della preparazione internazionale alle pandemie. Molti paesi intorno

Per affrontare questi risultati, si legge sempre nel documento, gli autori hanno sviluppato le seguenti raccomandazioni.

  1. Rafforzare i sistemi internazionali per la valutazione del rischio pandemico, l’avviso e l’indagine sull’origine della epidemia
  2. Sviluppare e istituire trigger a livello nazionale per una risposta tempestiva e proattiva alla pandemia
  3. Istituire un’entità internazionale dedicata alla riduzione dei rischi biologici emergenti associando rapidi progressi tecnologici
  4. Sviluppare un fondo catalitico per la sicurezza sanitaria globale per accelerare la capacità di preparazione alla pandemia
  5. Stabilire un solido processo internazionale per affrontare la sfida della resilienza della catena di approvvigionamento

Simulazione sul virus delle scimmie si sta verificando

Qui non riporterò tutto il documento, che potrete leggere (in inglese) al link precedente. Ma mi soffermo, oltre che sulle ragioni e i suggerimenti che dà, anche su come la simulazione si stia pienamente verificando nella realtà. Seppur realizzata poco più di un anno fa, come si evince dalle immagini seguenti:

vaiolo delle scimmie

Per i prossimi mesi, invece, lo scenario dovrebbe essere questo:

Le tre tabelle seguenti simulano l’evoluzione del vaiolo delle scimmie graficamente:

vaiolo delle scimmie simulazione

Chi c’è dietro simulazione

Come riporta Wikipedia, la Nuclear Threat Initiative (NTI) è una ONLUS americana fondata nel 2001 dall’ex senatore Sam Nunn e dal filantropo Ted Turner.

Lo scopo è quello di prevenire attacchi e incidenti catastrofici condotti con armi di distruzione di massa e armi di disturbo – di tipo nucleare, biologico, radiologico, chimico – nonché le minacce alla sicurezza informatica.

Nel gennaio 2018, NTI ha annunciato di aver ricevuto l’ulteriore supporto di 250.000 dalla Fondazione Bill & Melinda Gates per sviluppare un Indicatore di sicurezza sanitaria globale (Global Health Security Index), atto a valutare l’efficienza e l’efficacia dei programmi e delle politiche di un Paese in tema di sicurezza sanitaria.

Nel documento, NTI ringrazia Open Philanthropy per i finanziamenti ottenuti per svolgere la simulazione. Come riporta sempre Wikipedia, si tratta di una fondazione di ricerca e concessione di sovvenzioni che mira a condividere apertamente i suoi risultati. I suoi attuali co-chief executive officer sono Holden Karnofsky e Alexander Berger, e i suoi principali finanziatori sono Cari Tuna e Dustin Moskovitz.

Conclusioni

Parafrasando Andreotti si potrebbe dire che facendo i complottisti si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Del resto, Bill Gates ci ha già avvisati che una prossima pandemia sarebbe presto arrivata e in maniera più devastante del Covid-19. Che sia il vaiolo delle scimmie?

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