Il villaggio dei Puffi esiste davvero e si trova in Italia: dove visitarlo

I Puffi sono uno dei cartoni animati più amati di sempre. Creati in Belgio sotto forma di fumetto nel 1958, in Italia ebbero un grande successo tra gli anni ’80 e ’90. Lanciando messaggi di solidarietà sociale e rispetto per la Natura prima che impazzasse il Green mood oggi imperante. In pochi però sanno che il villaggio dei Puffi si trova in Italia.

Dove si trova il villaggio dei Puffi in Italia? Scopriamolo di seguito, con la sua curiosa storia.

Dove si trova il villaggio dei Puffi in Italia

Come riporta Mente locale, il villaggio dei Puffi si trova in provincia di Savona, nell’entroterra. Più precisamente, nel Comune di Bardineto, situato in Val Bormida. A crearlo fu un uomo, Mario de Bernardi, che volle unire due passioni: le costruzioni in muratura e i funghi. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, realizzò un gruppetto di case a forma di fungo, dotate però di ogni confort e realmente abitate da persone che hanno scelto di vivere immersi nella natura.

Il loro scopo iniziale era quello di adibirle ad abitazione temporanea per quanti si recavano a raccogliere i funghi, attività prolifica del posto. Poi furono vendute ai privati.

Le casette spiccano all’interno del bosco, andando a formare qualcosa di molto simile al villaggio dei Puffi che abbiamo conosciuto nel famoso cartoon.

Tuttavia, occorre sapere che non si tratta di una attrazione turistica, ma di una cittadina vera e propria. Quindi, bisognerebbe visitarla rispettando appieno la privacy di chi ci vive. Cosa che spesso non avviene. Non mancano di fatto casi, soprattutto in estate quando la gente si dedica ad escursioni e vacanze, in cui turisti e visitatori superano i recinti e i cancelli che delimitano la proprietà privata per arrivare sino alla porta d’ingresso. Soprattutto da quando è impazzata la moda dei Selfie e delle stories.

Purtroppo non si fermano qui, perché curiosano anche all’interno delle case, come se si trattasse di un Parco a tema.

Comunque, già qualche anno fa i proprietari si sono detti disponibili a rendere la zona più turistica nei limiti del possibile. Un po’ quanto avviene per i trulli di Alberobello, che restano comunque delle abitazioni vere e proprie.

Chi sono i Puffi

I Puffi (nome originale Les Schtroumpfs) sono nati dalla penna e dalla fantasia del fumettista belga Peyo. Al secolo Pierre Culliford. Si tratta di piccoli esseri antropomorfi dalla pelle blu, alti appena qualche centimetro e vestiti generalmente solo con un cappuccio bianco e con una sorta di calzamaglia bianca. Vivono nei boschi, in casette a forma di fungo che formano un villaggio invisibile agli occhi degli uomini.

Se esteticamente sono tutti pressoché uguali, ogni puffo presenta un proprio particolare caratteriale: il brontolone, il vanitoso, il burlone, il contadino, il forzuto, il sarto, lo scultore. Ma due si distinguono anche per come sono vestiti: Grande Puffo, dalla barba bianca e vestito di rosso. E Puffetta, unica femmina del villaggio, vestita sempre di bianco ma con i capelli biondi.

Non manca poi il cattivo di turno: Gargamella. Vestito di nero, dal volto simile a Pierluigi Bersani. Il quale escogita sempre dei modi per catturarli. Coadiuvato dalla furba gatta Birba.

Si dice che i Puffi nasconderebbero un messaggio comunista, visto che vivono in modo paritario, condividendo tutto. E che il loro capo è vestito di rosso e ha una barba bianca (ispirato quindi a Karl Marx). Inoltre, ad alimentare questa leggenda, il fatto che il loro principale nemico, Gargamella appunto, è vestito di nero. Guarda caso il colore associato a Nazismo e Fascismo.

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