Astronomi hanno usato la composizione dei gas vulcanici per stabilire se Venere, considerata gemella della Terra, sia mai stata abitabile.
Venere, meravigliosamente splendente nel cielo serale di questi giorni e spesso considerata la gemella della Terra, potendo vantare dimensioni, composizione, massa e distanza dal Sole simili. Ci si chiede dunque se fosse abitabile o lo sia mai stata.
Ma mentre il nostro bel pianeta è (ancora) coperto di vasti oceani e rigogliose foreste, Venere è decisamente inospitale alla stragrande maggioranza della vita per come la conosciamo: strati su strati di nubi di acido solforico, terre aride solcate da valli, montagne e migliaia di vulcani, temperature infernali (475 gradi, in media).
Si ritiene che molte di queste scioccanti differenze siano emerse tra i 250 milioni e i 3 miliardi di anni fa, a causa della cosiddetta Grande Transizione Climatica (Great Climate Transition, in inglese), durante la quale un’elevata attività vulcanica provocò forti emissioni di anidride carbonica e solforosa, scatenando un effetto serra fuori controllo.
Venere abitabile? Scienziati cercano risposte
Eppure, potrebbe esserci stato un tempo in cui anche su Venere era presente un clima temperato e acqua allo stato liquido, prima che essa si trasformasse nell’agghiacciante monito per le attività umane che è oggi: un gruppo di astronomi si è messo al lavoro per esplorare proprio questa possibilità.