Vaiolo delle scimmie, ci riprovano: ma ecco dati reali su pericolosità e diffusione

Vaiolo delle scimmie, ci riprovano: ma ecco dati reali su pericolosità e diffusione

Dopo 2 anni, si torna a parlare di Vaiolo delle scimmie. Vediamo la reale pericolosità e diffusione nel mondo.

Il Vaiolo delle scimmie torna a far paura. O, almeno, questo è quanto vorrebbero virologi e produttori di vaccini, agitando nuovamente l’estate dell’italiano medio che si informa soprattutto con le reti Rai, Mediaset e La7. O leggendo siti come Corriere della sera o Repubblica.

Si è detto che una variante più pericolosa di questo virus diffuso soprattutto in Africa (a dire il vero, tra i paesi più poveri e meno attrezzati da un punto di vista sanitario, come il Congo), fosse arrivata in Svezia. Paese che, durante la Pandemia, si distinse per aver evitato lockdown e vaccinazioni forzate di nazista memoria. Forse sono cascati male.

Ma tant’è. Bisogna inquietare il già provato popolo italiota. Già ben plagiato e impaurito in questi anni e contro il quale il potere può ormai fare di tutto e di più.

Parlammo già del Vaiolo delle scimmie qui, riguardo pericolosità e trasmissione. Di seguito, invece, qualche interessante dato sulla sulla diffusione reale.

Diffusione reale del Vaiolo delle scimmie

Come riporta NCBI, A livello globale, il tasso di sopravvivenza dopo aver contratto un’infezione da vaiolo delle scimmie è del 99,942%. Degli 80.850 casi di vaiolo delle scimmie documentati dal 2022, solo 55 sono morti. E non sono state identificate comorbilità, luoghi o possibili fattori socioeconomici.

Nel 2024, il giorno più alto di infezioni segnalate a livello globale è stato 64. Nella seconda metà di luglio, le ultime statistiche mostrano che il tasso di prevalenza globale è compreso tra 3 e 8 casi al giorno. Ciò vale in tutto il mondo. Non solo negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Australia o in Canada.

E’ più pericoloso il vaccino…

Come denuncia sul proprio profilo Twitter il dottor Tim Goyetche – Ex consulente dell’OMS sull’epigenetica, con 34 anni di esperienza clinica e nemico giurato della Spike Protein – i produttori ammettono relazioni causali tra questo vaccino e il morbo di Crohn, la sarcoidosi, la paresi dei muscoli extraoculari e la costrizione alla gola. Tuttavia, elencano gli eventi avversi gravi dei loro vaccini al 2,3%, il che significa che i produttori stessi ammettono che 1 su 43 riceventi il ​​vaccino soffre di eventi avversi gravi.

Ma c’è un’altra questione: l’esperienza post-marketing ha identificato eventi avversi cardiaci di particolare interesse, identificando un ulteriore 1,3% che soffre di problemi cardiaci per almeno sei mesi dopo la vaccinazione. Vanno oltre per identificare che ancora una volta, stiamo parlando di miocardite e pericardite in 1 su 77 riceventi il ​​vaccino.

Facciamo due calcoli: 2,3% + 1,3% = 3,6%. Ovvero 1 persona su 28 che ha ricevuto questo vaccino, ha sofferto di un evento avverso grave perché nessuno pensa che la miocardite e la pericardite non siano gravi!

Tutto questo per un’infezione con un tasso di sopravvivenza del 99,942% per la quale la prevalenza dell’infezione è al minimo storico, mentre si cerca di convincerci che c’è una preoccupazione globale.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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