Monkeypox, cos’è il Vaiolo delle scimmie che preoccupa gli inglesi

Introduzione

Messo in pausa il Covid-19 in vista dell’estate, con possibile ritorno in autunno, dall’Inghilterra arriva la notizia che un uomo tornato dalla Nigeria ha contratto il Monkeypox. Il vaiolo delle scimmie.

Il paziente, al momento, è ricoverato in ospedale a Londra, nel reparto di malattie infettive del Guy’s and St Thomas’ Nhs Foundation Trust. I passeggeri che hanno volato vicini al paziente sono stati contattati in via precauzionale. Soprattutto perché qualora affiorassero i sintomi tipici di questa patologia, potranno essere trattati rapidamente.

Vediamo meglio cos’è il vaiolo delle scimmie e se è pericoloso.

Vaiolo delle scimmie cos’è

Come riporta Il Messaggero, il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale rara che non si diffonde facilmente tra le persone. Si auto-risolve nel giro di poche settimane, sebbene si parli sempre di caso a caso, giacché in alcune persone può sfociare in forme più gravi.

Sebbene possa trasmettersi tra contatti molto stretti, difficilmente può tramutarsi in forma endemica, almeno come fa sapere l’agenzia inglese per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa).

Viene contratta in zone con precarie condizioni sanitarie, generalmente nei paesi africani meno sviluppati e più soggetti a malattie.

Vaiolo delle scimmie sintomi

Per quanto concerne i sintomi, i più comuni sono:

  • febbre
  • mal di testa
  • dolori muscolari
  • mal di schiena
  • linfonodi ingrossati
  • brividi
  • esaurimento

Vaiolo delle scimmie come si trasmette

Come spiega Msdmanuals, il vaiolo delle scimmie probabilmente si trasmette attraverso il contatto con i liquidi corporei degli animali infetti. Per esempio, se un animale infetto morde una persona o con l’inspirazione di goccioline disperse nell’aria contenenti il virus.

A dispetto del nome, a trasmetterlo sono soprattutto piccoli roditori che vivono nelle foreste pluviali africane, soprattutto nell’Africa occidentale e centrale. Molti casi si registrano in Congo.

Conclusioni

Dunque, ad oggi non sarebbe nulla da preoccuparsi. Ma ce lo dissero anche quando il Covid-19 iniziava a diffondersi in Cina

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