Vaccino Covid-19: boom di infarti tra i giovani in Gran Bretagna

Vaccino Covid-19: boom di infarti tra i giovani in Gran Bretagna

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 3 Marzo 2023

La gestione del Covid-19, passata e futura, non sfiora minimamente il dibattito elettorale di questa calda estate. Eppure, i candidati a governare il paese, dovrebbero rendere chiara la loro posizione rispetto a vaccinazioni e Green pass. Forse perché sono argomenti che tolgono voti. Dalla Gran Bretagna arriva peraltro una notizia inquietante riguardante i giovani di età compresa tra i 18 e i 39 anni ai quali è stata inoculata una o più dosi di vaccino.

Vediamo i dati raccolti e pubblicati dal Ministero della sanità britannica, ad onor del vero sempre molto trasparente. Non proprio come quello italiano

I tanti casi di infarto tra i giovani vaccinati contro il Covid-19 in Gran Bretagna

Come riporta Il Primato Nazionale, che attinge da La Verità, il tasso di mortalità ogni 100.000 abitanti risulta quasi sempre più alto tra i vaccinati che tra chi non si è sottoposto a inoculazione.

I numeri più importanti si registrano nei cittadini che hanno ricevuto due dosi da almeno 3 settimane: 125,9 morti ogni 100mila persone, contro i 46,8 tra i non vaccinati, il 169% in più.

A novembre 2021 la situazione è peggiorata in termini percentuali: dal 169 si passa al 220,4% con 33,4 morti ogni 100mila abitanti tra i non vaccinati e 107 tra i bi-dosati. Ed ancora, tra gennaio 2021 e gennaio 2022 i vaccinati con primo richiamo hanno avuto «il 91,4% in più di probabilità di morire rispetto ai renitenti» al siero.

La Verità, tra i pochi quotidiani italiani che ha sempre cercato di scavare nella verità dietro il Covid-19 e i relativi vaccini per sconfiggerlo, ci dice che, secondo i dati del West Midlands ambulance service university Nhs foundation trust, il numero di chiamate ai pronto soccorso per problemi cardiaci tra il 2021 e il 2022 (fino al mese di marzo) è «costantemente superiore a quello del periodo precedente (2017-2019)».

Negli under 40 britannici l’incremento delle richieste di intervento per malesseri di natura cardiaca è iniziato ad aprile 2021, guarda caso quando i più giovani hanno iniziato a vaccinarsi in massa e «la tendenza si è mantenuta fino al termine delle rilevazioni».

Infine, nel primo trimestre del 2022 si è registrato un numero di chiamate equivalenti per problemi cardiaci a quelle di tutto il 2017.

Stesso fenomeno in Israele

Ma non è solo la Gran Bretagna. In Israele, il paese che ha spinto prima e più di tutti alla vaccinazione di massa, secondo uno studio pubblicato su Nature, durante la campagna vaccinale era stato rilevato un aumento del 25% di chiamate d’emergenza per arresti cardiaci, nella fascia d’età 16-40 anni.

I danni del vaccino Covid-19 in Italia

Nel nostro paese le cose non stanno andando meglio. Nei primi mesi del 2022 si sono registrate 500 morti anomale. Numeri che, stando all’ottavo mese dell’anno, si sono sicuramente allungati.

Morti o controindicazioni di cui nessuno pagherà. Col Ministro Speranza che potrà godere di un posto al sole nella prossima legislatura, avendo fatto il compitino in modo esemplare.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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