Uomo sulla Luna fake: le prove in Shining di Stanley Kubrick

Uomo sulla Luna fake: le prove in Shining di Stanley Kubrick

Mentre la NASA cerca ancora di inviare manichini sulla Luna, fallendo puntualmente, il web ancora dibatte se il primo uomo sulla Luna del 1969 sia o meno un fake. In effetti, proprio alla luce dei primi, viene da chiedersi se con una tecnologia e una conoscenza scientifica di oltre mezzo secolo fa, fosse stato davvero possibile farlo.

Sul web il dibattito è sempre acceso e alcuni ritengono che nel capolavoro di Stanley Kubrick, Shining, ci siano dei messaggi subliminali che forniscono delle prove sul fatto che il primo uomo sulla Luna sia effettivamente un fake.

Dubbi alimentati dal fatto che una voce corrente vorrebbe che proprio il grande regista americano Stanley Kubrick, avrebbe dato una mano nel creare le adeguate scenografie per l’evento televisivo di importanza storica, mediatica e politica.

Perché proprio Kubrick? Perché poco prima aveva realizzato il capolavoro visionario: 2001 – Odissea nello Spazio. Film che avrebbe anche anticipato ben 7 tecnologie uscite in futuro (ne abbiamo parlato qui).

Vediamo quali sono i messaggi subliminali contenuti in Shining che proverebbero che il primo uomo sulla Luna sia un falso.

Primo uomo sulla Luna fake: quali sono le prove in Shining di Stanley Kubrick

Focus ha stilato un elenco molto interessante di questi messaggi subliminali. In effetti, ci vuole anche un po’ di fantasia, ma tutto sommato le corrispondenze e le coincidenze ci sono tutte.

Manager Overlook Hotel simile a JF Kennedy

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Si parte con il manager dell’Overlook Hotel che ingaggia Jack Nicholson. Il quale somiglierebbe molto a John F. Kennedy, amatissimo presidente americano che aveva lanciato la sfida per la conquista della Luna. Ci sono poi altri simboli del governo, come la bandiera americana sulla sua scrivania o la statuetta in legno dell’aquila testa bianca dietro di lui.

Neve e Guerra fredda

Chi conosce bene il film sa che l’Overlook Hotel viene colpito e “paralizzato” da una tempesta di neve. Secondo i sostenitori di questa teoria, l’allusione sarebbe alla Guerra fredda tra Usa e Urss. Di cui l’allunaggio rappresentava una vittoria del paese occidentale più avanzato di quello sovietico.

Uomo travestito da orso, simbolo dei concorrenti russi

In una scena inquietante, appare l’immagine di una porta aperta dove si intravedono un personaggio travestito da orso vicino ad un uomo elegante. L’orso è uno dei simboli della Russia. Nell’originale, il libro di Stephen King, il personaggio è travestito da cane. Dunque, il regista, con questo cambio di animale, avrebbe voluto riferirsi ai russi, concorrenti degli americani nella corsa alla Luna. L’orso è anche un giocattolo preferito di Denny.

Murale indiano simile a razzi spaziali

Nella sala in cui Jack scrive il suo romanzo c’è un murale indiano che assomiglia in modo sospetto a missili pronti a partire. Anche qui si tratterebbe di una allusione ai razzi che vanno nello Spazio.

Moquette rievoca Cape Canaveral

Danny gioca su una moquette il cui disegno rievoca la piattaforma di lancio di Cape Canaveral da cui è partito il razzo Saturn 5 che ha portato in orbita l’Apollo 11.

Il maglione di Danny con la scritta Apollo 11

Alcuni messaggi subliminali sono più evidenti, come il maglione indossato da Danny con la figura del razzo come quello di sopra e la scritta Apollo 11.

La stanza 237

In un crescendo rossiniano, arriviamo all’indizio più eloquente di tutti: la stanza con il numero 237, proprio la stanza che non si può aprire. Anche qui troviamo una divergenza rispetto al libro, dato che il numero nel testo è il 217. Bene, cosa c’entra il numero 237? In pratica, sono le mila miglia che dividono la Terra dalla Luna.

Tuttavia, i debunker potrebbero obiettare affermando che nella realtà la distanza non è mai sempre la stessa e al massimo viene definita in 238.857 miglia. La contro-obiezione potrebbe risiedere nel fatto che Kubrick, magari, non ha voluto essere troppo esplicito nei riferimenti all’allunaggio.

In realtà, ci sarebbe ancora un altro indizio: la stanza nel film viene chiamata ROOM N° 237, che dà anche vita all’anagramma MOON ROOM. Traducibile in La stanza della Luna, dove è stato girato il falso allunaggio.

La macchina da scrivere

Più sofisticato è invece il messaggio subliminale contenuto nella macchina da scrivere. Jack, che avrebbe dovuto scrivere un romanzo durante il suo lavoro da custode nell’hotel, alla fine scrive ripetutamente solo una frase: “All work and no play makes Jack a dull boy” (tradotto: Tutto lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo noioso). Qui i particolari sono due

  1. la frase nel libro originale di Stephen King non è presente
  2. nella macchina per scrivere la l (elle) e il numero 1 vengono scritti con lo stesso tasto/carattere

La conclusione potrebbe essere: A11 work and no play makes Jack a dull boy. Ovvero: “Il lavoro sull’Apollo 11 rende Jack/Kubrick un ragazzo noioso“.

Le gemelle

Se nel libro di Stephen King le bambine che Danny vede nel corridoio non sono gemelle, nel film di Kubrick sì. Per i complottisti si tratterebbe di una allusione alle missioni Gemini (Gemelli), il programma spaziale che ha preceduto quello delle missioni Apollo.

Documentario sul primo uomo sulla Luna in The Shining di Kubrick

Per quanti volessero vedere il documentario su The Shining che proverebbe che il primo uomo sulla Luna sarebbe un fake, lascio il video di seguito. Ci sarebbero anche altre prove oltre quelle elencate, abbiamo riportato le più evidenti e “credibili“.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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