Dopo Un posto al sole, Uomini e donne: le grandi battaglie dei Cinquestelle

Introduzione

Sarà che il Governo Draghi aggira ripetutamente il Parlamento, ormai esautorato dei suoi poteri, o sarà che ha raggiunto l’obiettivo principale del suo mandato (a parte le poltrone), ovvero il Reddito di cittadinanza, sta di fatto che le battaglie del Movimento cinque stelle sono virate verso la Televisione.

Infatti, se ad ottobre il paventato cambio di orario di Un posto al sole (poi saltato, forse rinviato) era finito perfino nei dibattiti di Montecitorio, adesso a scuotere gli animi dei Pentastellati è un altro popolarissimo programma. Seppur non della Rai, ma di Mediaset: Uomini e donne. Con tanto di esposto in Procura.

Vediamo perché e chi del Movimento cinquestelle chiede la chiusura di Uomini e donne e il precedente di Un posto al sole.

Perché M5S chiede chiusura di Uomini e donne

Come riporta Libero, si tratta di un esposto alla «Procura della Repubblica di Santa Maria Capua a Vetere». mediante il quale si chiede alla già oberata di lavoro magistratura: «Uomini e Donne: un programma diseducativo che deve essere bannato*» (con tanto di asterisco, in linea con l’andazzo grammaticale di oggigiorno).

Nell’ultima riga, delle 26 con cui si criminalizza la trasmissione pomeridiana di Canale 5, compare l’appello ai pubblici ministeri.

Basta, è ora di chiudere questo programma che implicitamente ed esplicitamente, può elicitare violenza di genere e in genere

L’esposto è a firma del deputato del Movimento cinque stelle Antonio del Monaco, originario di Maddaloni, eletto nel collegio uninominale di Caserta.

Non per prendere le difese di Uomini e donne, tuttavia, non sembra che il programma fomenti la violenza di genere ed in generale. Come ci sono tronisti uomini, che si lasciano sedurre da donne, così ci sono troniste donne che, allo stesso modo, sono sedotte da uomini. Inoltre, da settembre in programma è anche presente una persona transgender. Un ulteriore segnale di emancipazione e di parità di generi. E qualche edizione fa anche gay.

Guardo qualche minuto di Uomini e donne al giorno perché lo guardano in casa e non ci vedo alcuna forma di subordinazione o prevaricazione. Meglio combattere i diritti delle donne e la violenza a colpi di leggi concrete in Parlamento. Visto che ormai si parla solo di quell’argomento sanitario e che di buoni propositi o di promesse ne è pieno il cielo.

Cambio di orario di Un posto al sole

A fine ottobre, come riporta AGI, Un posto al sole o “la nota fiction“, come la chiama il deputato M5s Luigi Iovino nella sua interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio (già avete letto bene)

rischia ora di subire un’inevitabile crisi di ascolti a seguito della decisione di spostare l’orario di messa in onda delle 20.45, per fare spazio all’ennesimo talk politico

Per Iovino ‘Un posto al sole’ va

in onda da 25 anni su Rai3, è oramai una delle produzioni di maggiore successo realizzata dalla storica sede Rai di Napoli, oltre che la più longeva della nostra tv di Stato. Un appuntamento di riferimento per tantissime famiglie italiane

E allora siccome

la Rai non è un’azienda privata, non può non tener conto del gradimento di tantissimi spettatori fidelizzati alla fiction, nè si può rischiare di minare una produzione che da oltre un quarto di secolo rappresenta uno zoccolo duro nel palinsesto di Rai3, per sostituirla con un talk il cui gradimento non è affatto scontato

Il deputato M5s si schiera al fianco della linea

portata avanti in questi giorni dalle sigle sindacali, secondo cui un’eventuale crisi della fiction rischierebbe di assestare un colpo fatale agli studi Rai di viale Marconi, senza dimenticare quanto, in termini di immagine, ‘Un posto al sole’ impatti da anni positivamente sull’indotto locale, rilanciando il ‘prodotto Napoli in termini di attrattività turistica. Elementi di cui il Consiglio di amministrazione della Rai non può assolutamente non tenere conto

Appannaggio di quanti si fossero persi la questione, a fine ottobre era circolata la notizia che il Cda Rai avrebbe chiesto di spostare l’orario di Un posto al sole dalle 20.40 alle 18.30, per fare spazio ad un Talk show televisivo sempre su Raitre in stile Barbara Palombelli su Rete 4 o Lilli Gruber su La7.

In effetti la scelta sarebbe stata scellerata per due motivi:

  1. il programma registra un buon audience e ha un numero affezionato di spettatori da un quarto di secolo
  2. a quell’ora già ci sono i 2 programmi succitati, oltre Tg2 Post su Raidue, quindi si andrebbe a concorrere con programmi già in onda da anni (soprattutto quello della Gruber) e con uno in onda su un’altra rete Rai

A quanto pare l’iniziativa per ora sembra solo rimandata. Del resto, la Rai di autolesionismo se ne intende. Ma avanzare addirittura una interrogazione parlamentare sembra un po’ assurdo. il M5S voleva togliere la politica dalla Rai.

Ed invece, come ha sconfessato altri propositi, addirittura si occupa in prima fila pure degli orari delle Fiction con tanto di interrogazioni parlamentari.

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