Nasce Unione popolare: movimento pacifista ed ambientalista contro il neoliberismo dilagante

Nasce Unione popolare: movimento pacifista ed ambientalista contro il neoliberismo dilagante

Chi c’è dietro Unione popolare

Lo scivolone a destra del Partito democratico, il tradimento dei Cinque stelle, l’allineamento al governo di Sinistra italiana e l’ormai atavico “zero virgola” a cui sono relegati i partiti che ancora portano la falce e il martello sul proprio simbolo o riferimenti comunisti, hanno lasciato un vuoto a sinistra molto ampio. Colmato con l’astensionismo alle ultime elezioni amministrative. Mentre a destra c’è un certo affollamento, con Salvini e Meloni che si contendono pressapoco lo stesso elettorato. Così come al centro, dove tanti partitini personalistici sgomitano per trovare un “posto al sole“.

Prova a riempire questo vuoto Unione popolare, un movimento nato ufficialmente a Roma sabato 9 luglio, ideato da decine di attivisti e personalità sindacali e culturali, sebbene la personalità di spicco resti l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il quale, anche quando era Primo cittadino della città partenopea, ha sempre avuto un respiro terzomondista e sensibile verso le questioni sociali ed ambientali.

Come racconta Contropiano, l’assemblea è stata introdotta da Simona Suriano (deputata di ManifestA). Non è mancato il contributo di Moni Ovadia, mentre presenti sono state forze politiche chiaramente di ispirazione di sinistra. Come Potere al Popolo e Rifondazione Comunista, oltre a Dema, il partito dello stesso de Magistris. Sebbene i partiti abbiano deciso di non intervenire, lasciando la parola alla cosiddetta “società civile“.

Proprio l’ex Pm ha chiuso i primi lavori di Roma, con riferimenti anche all’anti-fascismo e al sovranismo. Ma anche alla sua entusiasmante esperienza napoletana, dove vinse una battaglia contro ogni previsione.

Programma di Unione Popolare

Qual è il programma di Unione popolare? Tra i punti principali troviamo:

  • Fermare il coinvolgimento dell’Italia nella guerra
  • Contrastare le ferite sui salari e le condizioni di vita delle famiglie
  • Rimettere la barra al centro di una vera pianificazione e transizione ecologica
  • Imporre il salario minimo

Vedremo dove andrà questo Movimento e se riuscirà ad incanalare in senso positivo lo smarrimento e la delusione dell’elettorato di sinistra accumulatosi ormai da decenni. O siamo di fronte all’ennesima “cosina di sinistra“.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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