Unicredit sta fallendo? Cosa c’è di vero

Unicredit sta fallendo? Cosa c’è di vero

Introduzione

Unicredit verso il fallimento? La banca milanese torna ancora una volta agli onori delle cronache.

Se però qualche mese fa era accaduto per le sue mire espansionistiche verso Monte dei Paschi di Siena (storica banca rimessa a lucido dal commissariamento dopo gli anni bui del default e alla ricerca di una nuova vita), poi rientrate, ora il motivo è diametralmente opposto.

Infatti, da alcuni giorni sta circolando la notizia che Unicredit sia a rischio fallimento. In effetti, già da anni sta attuando licenziamenti e tagli. Ma non è la sola. Le banche tradizionali stanno rispondendo alle nuove esigenze spinte dalla FinTech, alias, riduzione drastica di personale e di filiali fisiche. Appannaggio di una maggiore digitalizzazione dei servizi.

Vediamo cosa c’è di vero dietro un possibile fallimento di Unicredit.

Unicredit sta fallendo? Come stanno le cose

Come riporta Techcave, Unicredit ha dovuto affrontare una fase di profonda crisi economica a partire dal 2008, dovuta allo scandalo dei sub-prime. Ma le cause, oltre che endogene, sono anche esogene.

Gli ultimi anni sono stati complessi per il gruppo bancario milanese, che ha visto continui cambi al vertice anche in territori al di fuori dei confini nazionali. Dovendo ricorrere anche agli aiuti dello stato italiano per evitare il fallimento. Ma sono diverse le banche italiane costrette ad attingere al fondo anti-insolvenza statale.

In questo ultimo mese ci si è messa pure la guerra in Ucraina, che ha pesantemente condizionato i mercati. Con le azioni di Unicredit che hanno visto accelerare la propria discesa. Passando da 15,85 euro per azione di inizio febbraio agli attuali 9,73 al momento della scrittura. Con il 7 marzo autentico “black day“, visto che il titolo ha violato il proprio supporto di 9 euro, toccando gli 8,50 euro per azione. Cosa che non accadeva da inizio aprile 2021.

Il Ceo Andrea Orcel, in carica proprio da aprile 2021, pensa alla necessità di abbandonare il mercato russo. Per evitare di incorrere nella cosiddetta stagflazione, vale a dire l’incremento generale dei prezzi, nonché una mancanza di crescita dell’economia in termini reali.

Unicredit sta per fallire? Il piano per i prossimi anni

Gli ultimi mesi sono stati di “transizione” per Unicredit dal punto vista “gestionale”. Si sta provando a ridurre i costi e le perdite causate negli ultimi anni tra “alleanze” e fusioni non concretizzate tra gli istituti bancari, con l’appoggio dell’esecutivo.

Si calcola poi una manovra “lacrime e sangueentro il 2023, con il taglio di 5.000-6.000 maestranze e la chiusura di 450 filiali. La banca è fortemente presente tra il centro e l’Est Europa, dove opera con altri nomi.

Insomma, non siamo dinanzi ad un fallimento come qualche titolo acchiappa-click induce a pensare.Tuttavia, è da tempo in corso una politica di ridurre i costi. Sebbene, il timore dei vertici è che essi potrebbero non essere sufficienti per consentire al gruppo di “camminare senza aiuti” nel prossimo futuro.

4,7 / 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.