UNA POLTRONA PER TROPPI: I CANDIDATI VARI ED EVENTUALI ALLE REGIONALI 2015 IN CAMPANIA

IL CENTROSINSITRA FARA’ (FORSE) LE PRIMARIE, GIA’ RINVIATE PIU’ VOLTE DA NOVEMBRE. IL CENTRODESTRA RIPROPONE IL PARAFULMINI CALDORO, MENTRE IL M5S UNA CONCITTADINA DI LUIGI DI MAIO
Il prossimo maggio anche nella disastrata Campania si terranno le elezioni regionali. La regione esce da un quinquennio targato centrodestra, con Stefano Caldoro – ex Nuovo Psi poi Forza Italia, figlio di noto politico socialista – Governatore. Certo, ha ereditato la gestione scellerata del decennio precedente firmata Antonio Bassolino (Ds e Pd, già Sindaco di Napoli per otto anni). E per rimettere i conti in sesto bisogna scegliere due strade: o aumentare le tasse o tagliare i servizi. Lui ha scelto la seconda, con settori delicati come Sanità e Trasporti pubblici ridotti al minimo e prossimi al collasso. Non sono mancati poi svariati casi giudiziari che hanno riguardato la sua Giunta e la maggioranza che lo sostiene in consiglio regionale (perfino il Presidente di quest’ultimo, precedente e attuale). Mentre l’opposizione si è limitata al consociativismo, ripagando così il centrodestra per l’onorato servizio prestato quando al governo regionale c’erano loro. I fondi europei sono stati ugualmente sprecati, in progetti inutili e ridicoli, benché la disoccupazione sia alle stelle, con quella giovanile e femminile che ormai viaggia verso il 60%. Insomma, un letale mix di tagli ai cittadini e austerità. Ma disastri e colpe a parte, vediamo chi si candida alla successione di Caldoro.

I 5 CANDIDATI DEL CENTROSINISTRA, ALLE PRESE CON LA SOLITA BAGARRE PRIMARIE – Il centrosinistra prova a riprendere le redini della Regione e vuole scegliere il proprio candidato tramite Primarie. Uno strumento di grande partecipazione democratica, che però la versione italiana dello storico partito americano, non ha ancora imparato a fare. Tanto che ogni volta i candidati, in qualsiasi località esse vengano disputati, si accusano reciprocamente di brogli. Qui ricordiamo ancora cosa accadde in occasione delle elezioni comunali di Napoli, quando poi fu scelto il nome “calato dall’alto” di Mario Morcone, poi sconfitto al primo turno. E il sentore è che anche per le regionali finisca così. Ma chi sono i cinque candidati che ambiscono alla poltrona di Governatore?
Partiamo dal favorito, Vincenzo De Luca, denominato O’ Sceriff per il modo poco democratico con cui governa la sua Salerno da vent’anni. L’ha trasformata nella Valencia italiana certo, ma anche per lui non mancano guai giudiziari e qualche attrito col partito nazionale. E’ stato pure momentaneamente sospeso dalla carica di Primo cittadino per la questione del doppio incarico quando fu anche nominato Vice Ministro alle infrastrutture dal precedente Governo Letta.
Poi c’è Andrea Cozzolino, braccio destro di Antonio Bassolino, già Assessore all’Agricoltura durante il suo secondo mandato e europarlamentare dal 2009 con un ottimo seguito elettorale. Insomma, non proprio un politico di primo pelo. Inoltre, come De Luca, per la vicenda del centro commerciale Crescent costruito sul lungomare di Salerno e per cui è indagato, anche lui di ecomostri se ne intende. Infatti sua moglie è titolare di un’azienda familiare che in Campania ne ha realizzato qualcuno. Si pensi a quello costruito e mai terminato alla fine degli anni ’80 vicino alla Tangenziale nel quartiere Arenella di Napoli, e a quello più vecchio costruito negli anni ’50 ad Alimuri, frazione di Vico Equense. Abbattuto qualche mese fa dopo varie diatribe. Cozzolino vinse anche le primarie per Napoli nel 2011, ma fu accusato di brogli e dovette rinunciare.
E poi c’è Marco Di Lello, socialista che ha aderito al Pd, già Assessore regionale due volte con Bassolino (però nel 2008 si dimise in polemica con lui) e oggi deputato. Con lui si passerebbe da un post-socialista all’altro.
Si sono ritirati nelle ultime ore Gennaro Migliore e Nello di Nardo. Il primo relativamente giovane ma, per il proprio curriculum politico, già vecchio dentro. Faceva parte di Rifondazione comunista fin dalla sua nascita nel 1993, poi seguì Vendola nell’avventura di Sel nel 2009, facendo un’opposizione in Parlamento dura e pura ai vari governi susseguitisi. Poi ha ceduto anch’egli alle lusinghe del potere e ha aderito al Pd di Renzi, assieme ad altri dieci onorevoli. Quarantasette anni e già una trasformazione liberale. Bertinotti ci ha messo molto più tempo. Ma è notizia proprio di stamane che si è ritirato dalla disputa, a tre giorni dalle primarie, dopo aver incontrato Renzi. Lo ha convinto ancora una volta. Per lui, chissà, ci sono altri premi in arrivo.
Passiamo infine ai meno quotati. 
Il secondo, Aniello, detto Nello, odontoiatra ed ex Senatore dell’Italia dei valori. Partito ormai evaporato causa le scelte scellerate negli ultimi anni del suo fondatore. In Campania poi non è mai decollato, neanche ai tempi d’oro. Per lui speranze quasi nulle. Non a caso ha preferito astenersi.
CANDIDATURA DI NICOLAIS PER USCIRE DALL’EMPASSE? – Le primarie del centrosinistra sono state rinviate già più volte da novembre, mese nel quale dovevano svolgersi. E visto che le polemiche e le accuse reciproche continuano, non si esclude che dal Nazareno arrivi un nome calato dall’alto: quello di Luigi Nicolais. Già Ministro della funzione pubblica nel Governo Prodi II e oggi Presidente del CNR. Sarebbe la degna conclusione dell’ennesima figuraccia. Dovrebbero disputarsi domenica primo marzo, ma il condizionale è più che d’obbligo.
IL CENTRODESTRA CONFERMA CALDORO– Il centrodestra è nel caos più totale, con Forza Italia sgonfiatasi un po’ ovunque nei consensi, e Lega Nord e Ncd che non vogliono allearsi. Infatti si protrarranno alleanze diversificate per ogni zona. In Campania, per uscire dall’empasse, verrà dunque riproposto Stefano Caldoro. Che però tutti i sondaggi danno per sconfitto. Del resto circola anche voce che Berlusconi non darà il suo appoggio “fisico” al candidato, mentre non è ancora chiaro se Udc e Nuovo centrodestra gli confermeranno la propria alleanza (partiti molto forti nel beneventano e nell’avellinese). Inoltre, per Forza Italia sono venuti meno due personaggi molto influenti come Nicola Cosentino e Luigi Cesaro, autentici catalizzatori di voti. Anche se pare che si candiderà il figlio di quest’ultimo, Armando.
Insomma, pare che la conferma di Caldoro sia altamente improbabile. E ciò non può farci che piacere.
VALERIA CIARAMBINO, CANDIDATA CINQUE STELLE – Molte più speranze le ha il Movimento cinque stelle, proprio per quanto detto fino ad oggi. Potrebbe contare sulla voglia di cambiamento dei campani, sebbene gli ostacoli sulla strada del successo sono due: il clientelismo che porta a votare i soliti personaggi e l’astensionismo.
Il movimento fondato da Beppe Grillo punterà comunque su Valeria Ciarambino, dipendente di Equitalia (società non proprio amata per ovvi motivi) scelta mediante primarie online. Caso, e forse non solo, vuole che la Ciarambino sia proprio di Pomigliano D’Arco, terra d’origine di Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera e insieme a Di Battista, personaggio di spicco del partito.
Probabilmente avrà mosso le sue numerose truppe cammellate virtuali in suo favore.
I MERIDIONALISTI DI MAGGIO – Non mancano poi le liste civiche indipendenti, come “Maggio”, che raccoglie esponenti della sinistra extraparlamentare come quelli di Rifondazione Comunista e comitati ambientalisti, fino all’esperienza dei meridionalisti legati al progetto “M.O.”, sponsorizzato dall’ex assessore della giunta de Magistris, Marco Esposito. Un ennesimo progetto a sinistra, che spera di avere successo come Tsipras in Grecia.

IL POPOLO DELLA TERRA DEI FUOCHI – Stanchi di essere presi in giro dalla politica, anche il popolo della Terra dei fuochi scenderà direttamente in campo alle prossime amministrative (anche alle comunali) con una propria lista: Mai più la Terra dei fuochi. Ideatore del progetto è Angelo Ferrilo, che da anni si batte contro il fenomeno dei roghi tossici in quel di Napoli e Caserta, creando anche un portale molto seguito: La Terra dei fuochi, che raccoglie le varie segnalazioni dei cittadini.

Tra soliti politicanti, affaristi e progetti pittoreschi, mi sembra che il progetto più utile per i cittadini e interessante sia proprio quest’ultimo. Comunque, That’s all folks! dicevano i simpatici e buffi personaggi di Looney Tunes. Ma in Campania c’è poco da ridere. Che vinca il meno peggio. 

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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