Ucraina nell’Unione europea, nessuno sconto: chi ha detto no

Ucraina nell’Unione europea, nessuno sconto: chi ha detto no

Introduzione

Ucraina sedotta e abbandonata da Usa e Ue? Può darsi. Se per anni è stato lentamente tentato il passaggio del Paese dall’influenza russa a quella occidentale, ora che i russi hanno invaso il paese, sembra che tutti si stiano raffreddando. Tranne il presidente Zelensky, che invece vorrebbe accelerare le pratiche d’ingresso.

Infatti, sia Ue che Usa non sembrano volere lo scontro frontale con la Russia. Aiutando solo limitatamente gli ucraini. Non una bell’atteggiamento, perché se si vuole davvero i servizi dell’Ucraina, occorre andare avanti fino in fondo. Sebbene ciò significherebbe una Guerra mondiale. Che ovviamente danneggerebbe tutti.

Ed allora perché accendere la miccia, per poi mandare gli ucraini da soli al massacro? La Russia sta usando solo limitatamente la propria potenza di fuoco, perché se avesse voluto, avrebbe piegato la pur eroica resistenza ucraina in pochi giorni.

Due sono i paesi che si sono palesemente opposti all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea immediato. Vediamo anche qual è la procedura per l’ingresso.

Ucraina nell’Unione europea quando

Come ha rivelato Bloomberg, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato la necessità di unire immediatamente lo Stato all’alleanza durante un briefing del 28 febbraio. Chiedendo di formalizzare l’adesione secondo una nuova procedura speciale. Inoltre, Zelensky ha firmato una domanda di adesione del Paese all’Unione Europea.

La lettera è stata inviata al presidente francese Emmanuel Macron, il cui Paese presiede il Consiglio dell’UE, nonché al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e alla presidente del Parlamento europeo Ursula von der Leyen.

Le ex repubbliche socialiste sovietiche già entrate in Ue e NATO, ossia Polonia, Repubblica ceca, Estonia, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia, si sono espressi a favore dell’accelerazione della procedura di adesione dell’Ucraina all’UE. Almeno loro, però, ci sono entrate democraticamente. Non per le solite ingerenze occidentali.

Il giorno successivo, il primo marzo, è stato riferito che il Parlamento europeo ha sostenuto una risoluzione che concede all’Ucraina lo status di paese candidato.

Tuttavia, alcuni paesi hanno frenato per una scorciatoia che consentisse all’Ucraina di entrare subito nell’Ue. E indovinate chi? Germania e Paesi bassi, quelli che da anni ci guardano con disprezzo, ci deridono e ci denigrano.

Quali sono i requisiti per entrare nell’Unione europea

Come riporta The Social Post, per poter aderire all’Unione Europea, uno Stato deve impegnarsi a rispettare e promuovere alcuni criteri: i principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Deve inoltre rispettare lo Stato di diritto e i criteri di Copenaghen. Se uno Stato rispetta questi criteri, la procedura di adesione che ne segue si compone di 3 fasi, che devono essere tutte approvate dai Paesi membri.

Dopo aver dimostrato di possedere i requisiti necessari, lo Stato richiedente diventa candidato ufficiale. In seguito, si stabiliscono le riforme e le azioni da portare a termine prima dell’adesione. A questo punto, una volta completate la azioni concordate, se tutti i Paesi membri sono d’accordo si può procedere all’ammissione nell’Unione Europea.

Unione europea, non solo Ucraina: gli altri candidati

L’ultimo Stato che ha aderito all’Unione è stata la Croazia, nel luglio 2013. I candidati da tempo sono invece 5:

  1. Albania
  2. Repubblica di Macedonia del Nord
  3. Montenegro
  4. Serbia
  5. Turchia

Ad essi, si potrebbero aggiungere Kosovo e Bosnia ed Erzegovina. Mentre oltre all’Ucraina, hanno presentato formalmente domanda Moldavia e Georgia.

Conclusioni

La politica estera degli Usa la conosciamo bene. Ha sempre agito per un proprio tornaconto, anche quando venne qui per “liberarci dai nazi-fascisti“. O con le armi o con le ingerenze politiche.

Quella dell’Unione europea, nata un trentennio fa, la stiamo conoscendo da poco. O meglio, non la stiamo conoscendo, visto che non ha una politica estera univoca. Il fatto poi che la Gran Bretagna sia andata via tramite Brexit e che la Merkel sia andata in pensione, ha peggiorato le cose, giacché ha sottratto ulteriore prestigio e forza nelle decisioni internazionali.

Emmanuel Macron, anche in vista delle imminenti elezioni presidenziali, ha cercato di ergersi a leader dell’Ue tra un incontro e una telefonata. Ma non ha il Phisique du rôle della Merkel. E non solo per un fatto di silhouette. Mario Draghi aveva maggiore spessore da Presidente della Bce, ma da Premier italiano è parecchio degradato in termini di voce in capitolo.

L’Ue non ha neppure un esercito comune, per opposizione proprio della Francia. Touché.

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