Ucraina, fiorente mercato di droghe che con NATO peggiorerà

Ucraina, fiorente mercato di droghe che con NATO peggiorerà

Ucraina centro di produzione di anfetamine

L’Onu ha lanciato un allarme relativo al traffico di droghe in Ucraina, facilitato dalla guerra in corso ormai da oltre 4 mesi. Trasformandosi in un autentico centro di produzione di anfetamine.

Ad occuparsene l’Ufficio contro le droghe e il crimine (UNODOC) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il quale aggiunge che i laboratori di anfetamine che sono stati smantellati in Ucraina era già passato dai 17 del 2019 ai 79 del 2020. Qui il documento completo.

Ovviamente, la situazione può degenerare, come accaduto in Siria e Birmania dato che i conflitti generano situazioni di anarchia e mancati controlli.

Come afferma Angela Me, coordinatrice del suddetto ufficio, occorre vigilare anche su quali percorsi segua ora l’eroina che prima attraversava l’Ucraina clandestinamente:

Le economie del narcotraffico possono fiorire in situazioni di conflitto e debolezza dello stato di diritto, e possono, a loro volta, prolungare o alimentare il conflitto (…) La capacità dell’Ucraina di produrre droghe sintetiche potrebbe crescere mentre la guerra continua (…) Non hai la polizia che va in giro e ferma i laboratori nelle zone di conflitto

Traffico di droghe in Ucraina può aumentare sotto la NATO

Come aggiunge Contropiano, già nel 2017, in Afghanistan i coltivatori di papaveri avevano battuto ogni record e raggiunto le novemila tonnellate di produzione di oppio: l’87 per cento in più rispetto al 2016. Anno in cui era già stato abbattuto il record precedente del 2016, quando la produzione di oppio era passata da 4.800 tonnellate a 6.400 tonnellate. L’oppio era invece stato bandito dai talebani.

Situazione simile anche in Kosovo, altro paese invaso dalla NATO. Il traffico annuale di eroina afghana attraverso il Kosovo è di circa 60 tonnellate, con un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro. Almeno il 70% di tutta l’eroina che raggiunge l’Europa passa dal Kosovo, fatto che ha permesso alla mafia kosovara di diventare uno dei gruppi criminali più potenti in Europa.

E aggiungiamoci che il presidente imposto dalla Nato al Kosovo, Hashim Thaci, nel 2020 è finito in carcere all’Aja con l’accusa di crimini di guerra commessi nel paese durante il conflitto combattuto fra il 1998 e il 2000.

Insomma, il passaggio dell’Ucraina alla NATO rischia di incrementare il traffico di droga e magari lasciare al potere un pupazzo che poi farà la fine di poc’anzi.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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