Il ‘braccio di ferro’ di Trump e Macron sul nuovo Papa

Il ‘braccio di ferro’ di Trump e Macron sul nuovo Papa

Trump e Macron si stanno contendendo l’elezione del nuovo Papa, un fatto da sempre politico per vari motivi.

L’elezione di un nuovo Papa è da sempre un evento di natura politica. Un tempo vero e proprio sovrano, grazie al potere temporale sulla Terra conferitogli, si diceva, da Dio, passato poi a gestore di una potente Banca tra gli anni ’60 e ’70, nell’ultimo quarto del secolo scorso, è diventato fondamentale per gli equilibri geopolitici del Globo.

Ciò è cominciato con l’elezione di Karol Woytila del 1978, un Papa che proveniva da un paese comunista in piena Guerra fredda. Per molti, una scelta finalizzata a scardinare con un grimaldello dall’interno l’Unione sovietica. Il che riuscirà, anche grazie a un presidente americano che proveniva da Hollywood, Ronald Reagan, e a una Lady di ferro britannica dalle umili origini come Margaret Thatcher. Per quanto, comunque, l’Urss fosse destinata presto a collassare, tra corruzione interna e lassismo e parassitismo dei paesi satelliti della Russia.

ronald reagan storia chi è
Foto di Orophin da Pixabay

Poi, arrivò il conservatore Ratzinger, che pose un brusco freno al cambiamento in seno al Vaticano, mentre con Bergoglio si mise la quinta, per una apertura progressista a tanti temi cari all’ideologia Woke, globalista ed ecologista.

Papa Francesco sosia
Foto di Günther Simmermacher da Pixabay

Trump e Macron, la sfida sul nuovo Papa

E ora? L’elezione del Papa arriva in un momento molto delicato, soprattutto, inutile dirlo per la guerra in Ucraina e la situazione di Gaza. Due presidenti vorrebbero metterci il becco: Donald Trump, candidando perfino se stesso con un simpatico meme, ed Emmanuel Macron, presidente di quella Francia che, come ricorda Libero, con l’imperatore Napoleone Bonaparte, fece arrestare Papa Pio VII.

Trump vorrebbe un Papa conservatore, che avallasse in pieno le sue politiche sui generis. Macron vorrebbe invece un Papa progressista, sulla scia di Francesco. Inutile fare nomi sui favoriti, alla fine non ci ha mai azzeccato nessuno.

Probabilmente sarà eletto un Papa in linea con l’Internazionale di destra che sta prendendo il sopravvento nel mondo. E che ricucisca i rapporti con l’ebraismo, soprattutto la frangia sionista.

Restano peraltro ombre sulla possibile illegittimità del nuovo papa.

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