Vediamo cosa farà Donald Trump per le auto elettriche, le criptovalute, TikTok, Medioriente e guerra in Ucraina.
Il 20 gennaio 2025 Donald Trump si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca. Dopo 9 anni dunque, torna a rivestire il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America, complice la schiacciante vittoria alle ultime elezioni contro Kamala Harris.
Ma sarà un Trump diverso da quello del 2016. Forse anche per assicurarsi la vittoria, si è circondato di personaggi che influenzeranno pesantemente la sua politica interna, estera, economica. Vediamo cosa dobbiamo attenderci per i prossimi anni.
Scopriamo punto per punto cosa farà Trump tornato Presidente.
Quale sarà la politica di Trump sulle Auto elettriche
Il primo cambio di rotta riguarderà le auto elettriche, a cui Donald Trump non avrebbe dato minimamente credito se non fosse che ora a manipolarlo sia un certo Elon Musk, Ceo di Tesla. Prima azienda al mondo proprio in questo settore.
Il Tycoon si è caratterizzato nel suo primo mandato per un ritorno ai combustibili fossili e una scarsa vocazione green. Tuttavia, con Musk a muovere i fili, vedremo una spinta importante verso le e-car, con tutto ciò che ne conseguirà per tutti noi.
Cosa farà Trump alle Criptovalute
Il secondo cambio di rotta evidente riguarderà le criptovalute. Dopo aver demonizzato Bitcoin e company nel corso del suo mandato, ora Trump dichiara di voler legalizzare maggiormente le criptocurrency, lanciando ETF e altre forme di investimento istituzionali basate sulle valute digitali.
Qui, oltre che Musk (ricordiamo grande sostenitore in passato del Dogecoin, che di fatti raggiunse grazie ad esso degli Hype mostruosi), pesa anche un personaggio come Peter Thiel, fondatore di PayPal (ma anche co-fondatore di Facebook). Thiel sarà influente anche sulle guerre in Medioriente (ecco la sua biografia). Non a caso, il prezzo del Bitcoin e delle altre criptovalute ha ripreso a volare dopo la sua vittoria alle elezioni.
Cosa farà Trump in Politica estera
No, Donald Trump non sarà quello dell’America first visto nel 2016-2020. Sarà un Trump che guarderà anche all’estero e con fare minaccioso. E c’entrerà ancora il duo Musk-Thiel. Musk, tramite l’azienda Space X, vende il sistema satellitare Cyberlink, già in uso in Ucraina e ciò lascia presagire che non sarà di certo il Tycoon a interrompere questa importante commessa.
Peter Thiel, invece, peserà soprattutto in Medioriente. Thiel possiede Palantir che ha utilizzato la sua tecnologia di intelligenza artificiale per colpire oltre 45.000 palestinesi, la maggior parte dei quali erano donne e bambini innocenti.
Palantir ha stipulato contratti multipli da miliardi di dollari con Israele, tra cui “Progetto Nimbus“, “Lavander…”. Non a caso, nel suo primo discorso come presidente degli Usa, Trump ha minacciato di trasformare Gaza in un inferno che Hamas non libera gli ostaggi.
Ora sembra che il prossimo obiettivo sia l’Iran. Basti pensare che JD Vance, vice di Trump e colui che viene gestito dal fondatore di PayPal e Facebook, nel suo primo giorno come vicepresidente di Donald Trump, ha dichiarato:
L’America deve entrare in guerra contro l’Iran
La guerra con l’Iran equivarrebbe a miliardi di profitti per Peter Thiel e Palantir. Inoltre, ha affermato che
Il Golfo del Messico? Si chiamerà Golfo d’America
Tornando all’Ucraina, basta anche leggere le prime dichiarazioni di Trump su Canada e Groenlandia. Il controllo su questi paesi, ben oltre quanto già fa l’America, porterebbe ad una posizione di privilegio nell’artico rispetto alla Russia. Probabilmente, dovremo scordarci la famigerata amicizia con Putin.
Occhio poi al canale di Panama, dove pure Trump vuole giocare a Risiko per far arretrare l’influenza cinese.
Infine, un pensiero all’Unione europea: col vecchio continente avrà gioco facile, perché rispetto al primo mandato, troverà un’Europa indebolita grazie al buon lavoro del suo predecessore Joe Biden. Anzi, sarà proprio l’Italia il possibile interlocutore principale, visto che Giorgia Meloni già va molto d’accordo col Tycoon, mentre Germania e Francia sono alle prese con una crisi istituzionale e democratica mai conosciuta dal dopoguerra. Come già certificato da Politico.
Perché Trump ha salvato TikTok?
Ebbene sì, ora Trump ha cambiato idea pure su TikTok. Infatti, vuole concedere più tempo all’azienda cinese che lo gestisce negli Usa per mettersi in regola su alcune questioni delicate. La Corte suprema ha perfino intimato ByteDance cedere la proprietà a un ente americano.
Perché Trump ha cambiato idea su TikTok? Semplice. Perché alcuni influencer hanno smosso milioni di voti in suo favore. Alcuni dei quali dovrebbero anche ottenere degli incarichi.
Insomma, se un tempo a manovrare i presidenti americani erano le lobby delle armi, del petrolio e della Borsa, oggi hanno passato le redini a influencer, imprenditori digitali e della green economy.