Il progetto del Movimento cinque stelle si è concluso definitivamente con il “divorzio” tra quello che è ormai da quasi 3 anni un partito di governo e l’utopia visionaria dei Casaleggio che sognavano una politica liquida senza più istituzioni, partiti ed elezioni.
Ho sempre diffidato dal Movimento cinque stelle. Certo, conoscevo le vecchie battaglie di Grillo, come tanti. Da quando in Tv, negli anni ’80, dava addosso ai socialisti sui canali Rai, fino ad essere cacciato. O quando negli anni ’90 passò su Tele+ e nei teatri.
Negli anni 2000 aprì un blog di successo, primo manifesto di quello che sarà poi il M5S, nato nel 2010 per rivoluzionare la politica italiana ormai stantia e corrotta.
Ho votato Cinquestelle nel 2018, perché all’opposizione mi erano piaciuti. E ho sostenuto anche l’alleanza con la Lega, per rompere la lunga presenza a Palazzo Chigi del Pd. E, contestualmente, l’assoggettamento all’Unione europea a trazione franco-tedesca.
Poi Salvini ha deciso di staccare la spina al Governo Conte I, per motivi vari ed eventuali (descritti qui). Ed è arrivata l’alleanza dei pentastellati col Partito democratico nel settembre 2019. E da lì una escalation di scelte che puzzano di vecchia politica democristiana.
Lo stesso Giuseppe Conte è stato una delusione totale. Presentatosi con modestia e con eleganza, da “avvocato del popolo” si era trasformato in notabile di Bruxelles. Ridicolo l’attacco a Salvini quando fino al giorno prima ne aveva avallato tutte le politiche.
E ora cosa farà Casaleggio e gli stessi Cinquestelle? Ecco i possibili scenari.
Calaseggio nuovo partito
Come riporta Il mattino, Davide Casaleggio, avrebbe già un suo seguito. Più a livello territoriale che tra i parlamentari, sebbene ci sia una frangia tra gli espulsi dal M5s che non hanno votato il governo Draghi.
C’è poi L’alternativa c’è, componente messa in piedi da un gruppo di ex. Oltre al movimento di Paragone Italiexit, che si sta infilando tra i commercianti che protestano contro chiusure e restrizioni anti-Covid.
Una parte consistente della base dei Cinquestelle è poi molto delusa della piega “castista” del Movimento e potrebbe guardare con interesse un nuovo movimento creato da Casaleggio. Per misurare questo malcontento, saranno utili le prossime elezioni amministrative. Le quali, generalmente non hanno mai detto bene al M5S e potrebbero trasformarsi in una ecatombe. Mitigata forse solo dalla figura di Conte.
Movimento cinque stelle senza Casaleggio cosa farà
Il Movimento cinque stelle si difende dalle accuse tra le righe di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, grande amico di Grillo. Con dichiarazioni del tipo:
La democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni non dipendono da uno strumento ma dalla volontà che nel Movimento rimane invariata
per poi accusare l’associazione di Casaleggio
di puntare a svolgere una parte attiva nell’attività politica il contrario di una gestione neutrale degli strumenti
Di Maio e co. non ci stanno a passare come traditori e puntano forte sulla leadership di Giuseppe Conte.
Occorre poi capire cosa farà Grillo, che in questi giorni si è distinto per un video nel quale ha attaccato la magistratura per il caso che riguarda suo figlio. Qualcosa che ricorda il Berlusconi dei tempi migliori (o peggiori, a seconda):
Probabilmente, il Movimento cinque stelle si alleerà col Pd anche alle prossime amministrative e chissà, forse anche alle prossime politiche. In barba alle accuse reciproche lanciatesi di tutti questi anni.
E cosa conta se il 34% degli elettori nel marzo 2018 aveva votato tutt’altro. Per gli italiani che hanno creduto nel cambiamento, è arrivata l’ennesima delusione.
I 5 Stelle, per essere, nuovamente un partito votabile, dovrebbe – dopo quanto di recente accaduto – liberarsi di Grillo , tappare la bocca a Di Maio e reclutare, senza incertezze, CONTE, che ha dato prova di usare sempre toni pacati e di essere molto amato e dare prova della non necessaria adesione di Casaleggio.