TRA ACCUSE DI BROGLI E VELENI VARI, IL CENTRO-SINISTRA A NAPOLI SCEGLIE LA TRISTE CONTINUITA’

Andrea Cozzolino europarlamentare Pd e galoppino di Antonio Bassolino, ha vinto le primarie di coalizione. Ma i suoi avversari lanciano gravi accuse

Habemus candidato, forse. Le primarie del centro-sinistra atte a designare il candidato a Sindaco di Napoli hanno visto la vittoria, seppur di poco, di Andrea Cozzolino con 16.358 voti (circa il 37% delle preferenze) staccando di un migliaio di schede il favorito della vigilia, Umberto Ranieri, che porta a casa 15.137 preferenze e il 34,6% dei votanti. Distaccati Libero Mancuso, unico candidato extra-Pd (di Sinistra ecologia e libertà) che sfiora il 16%, e l’assessore comunale Nicola Oddati, in coda con il 12% dei voti.
Alle elezioni hanno partecipato ben 45.000 votanti, quasi 20.000 in più rispetto alla cifra prospettata dalle prime previsioni qualche settimana fa. Un dato che oggettivamente farebbe parlare di un grande momento democratico, se non fosse per le accuse contro Cozzolino, che forse spiegherebbero anche una tale cifra lusinghiera di partecipanti.

VOTI FALSATI DALLA PARTECIPAZIONE DI COLF ED ELETTORI DI CENTRO-DESTRA – Cozzolino ha vinto nell’ottava e nella settima municipalità, ma ha perso nelle altre otto. Se nei quartieri storici e nell’epicentro cittadino il consenso degli elettori è andato principalmente a Ranieri, l’asso vincente per Cozzolino è stato il voto nelle zone di periferia.
Quartieri come Secondigliano e Miano, dove è altissima la percentuale di criminalità, hanno garantito a Cozzolino cifre quasi impensabili: a via Janfolla, ad esempio, Cozzolino avrebbe raccolto 2000 voti, rispetto ai numeri risibili riscontrati nelle precedenti consultazioni del Pd. I sospetti diventano così accuse ad opera degli staff di Ranieri e Oddati: casi definiti talvolta violenti dal team elettorale di Mancuso, che vorrebbe invalidare il voto in quattro seggi, mentre giri di banconote ad opera di personaggi estranei al partito sono stati denunciati fin da lunedì, e voci si rincorrevano a Barra, nei Quartieri Spagnoli, a Miano, Scampia e Capodichino su presunti illeciti ai danni di questo o di quel candidato. Ancora, si denuncia una partecipazione massiccia di colf extracomunitari “comprati” con pochi euro. Stanno circolando video che ritraggono una lunga fila di cinesi che si reca a votare.
Lo stesso Cozzolino aveva avvisato di essere allarmato per la possibilità di irregolarità di vario tipo, informando nei giorni scorsi il Comitato di Garanzia su presunte anomalie nella zona di Piazza Dante.
C’è stata perfino una rapina: nel seggio Pd di piazza Cesarea, a ridosso di Salvator Rosa, è arrivata una banda di rapinatori a derubare tutti.
Ora l’ultima parola spetta al suddetto Comitato.

LA DEBACLE DI VENDOLA, LA CONTINUITA’ DELL’ERA BASSOLINO Al di là di brogli e veleni, due sono gli aspetti più significativi di questo risultato elettorale: il partito di Nichi Vendola, Sel, non è andato oltre il 16%. Un dato significativo, visto che il Presidente della Regione Puglia viene dato da mesi in forte ascesa elettorale. Non è bastata la candidatura di una figura di spicco quale Libero Mancuso, Magistrato 69enne che si è occupato anche di eversione e terrorismo di sinistra, del sequestro dell’assessore regionale Ciro Cirillo e di criminalità organizzata. Ma anche della strage alla stazione di Bologna e di quella sul treno Italicus.
Dato ancor più importante è però la vittoria di un uomo indicato da Bassolino. Lascio il mio pensiero alle parole del socialista Marco Di Lello, che ben esprime ciò che penso sulla vittoria di Cozzolino: «Il dato di affluenza più che un segnale positivo appare al contrario la conferma della discesa in campo, con mezzi tutti da verificare, dei residui apparati di potere che hanno sgovernato Napoli in questi anni. Già a dicembre avevamo segnalato il pericolo di un condizionamento di potentati locali coadiuvati, paradossalmente, da esponenti del centrodestra: temo che i fatti ci diano ragione, anche alla luce dei picchi nelle zone dove più forte è il bisogno e meno libero il voto, e su questo occorrerà riflettere approfonditamente nei prossimi giorni».
Cozzolino ha anche buone possibilità di vincere, dato che il centro-destra dovrebbe presentarsi diviso quale specchio della situazione nazionale. Forse i principali pericoli per il delfino di Bassolino potrebbero pervenire dalle lacerazioni interne allo stesso Pd, oltre alle scarse simpatie di cui gode nei partiti alleati, quali Idv, Sel e Pse. Dunque potrebbe “morire di fuoco amico”.

Su Youtube c’è un video che ben dimostra qual è il clima che si respira nel Pd napoletano. Un gruppo di sostenitori di Andrea Cozzolino ha fatto irruzione nella segreteria provinciale del partito, chiedendo con veemenza le dimissioni del segretario provinciale Nicola Tremante, il quale pure ha parlato di voti irregolari (ben 970) e quindi di elezioni da annullare. Parlando anche di infiltrazioni della Camorra:

La conclusione è ovvia: Il Pd è nato da una fusione a freddo e in questi oltre 3 anni di vita non ha fatto nulla per nasconderlo…
(Fonte: TerraLaRepubblica)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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