Torino sta vivendo un industrialismo 2.0, quello del settore aerospaziale. Ma le aziende sono accusate di essere filo-israeliane.
Torino ha una tradizione industriale ben nota, tanto da costituire, insieme a Milano e Genova, il cosiddetto triangolo industriale italiano. Oltre ad essere stata sede per circa un secolo della più importante azienda automobilistica italiana e tra le più influenti del mondo, poi inghiottita dalla francese Peugeot. Conoscendo nei ruggenti anni ’80 il suo periodo di massimo splendore, avendo aggiunto alla sua orbita aziende come Alfa Romeo e Lancia e risultando tra le prime ad aprirsi ai cinesi.
La città da diversi anni sta vivendo una trasformazione, spinta anche dalle Olimpiadi invernali tenutesi nel 2006. Oggi sta diventando la capitale dell’industria bellica, quella Hi-tech, fatta di tecnologia e armi silenziose, che hanno preso il posto di chiassosi carrarmati e cannoni. Ma non meno tragici nel loro scopo ultimo.
Si parla infatti di industria aerospaziale che si sta concentrando in Corso Marche, dove sono già presenti aziende come Leonardo, Thales Alenia, Altec. E dove in futuro sorgerà la Cittadella dell’Aerospazio, con la presenza anche del Politecnico di Torino. Una sorta di Silincon Valley torinese.
Tuttavia, c’è chi non vede di buon occhio questa avanzata, tacciandola soprattutto come filo-israeliana. O, peggio ancora, filo-sionista. Tanto da organizzare tra venerdì 17e giovedì 18 gennaio, e su tutto il territorio nazionale, due giornate di mobilitazione e agitazione contro le aziende della filiera della guerra che sostengono Israele.
Manifestazioni contro le aziende aerospaziali filo-israeliane
Contropiano riporta le ragioni della protesta. Cita l’esempio di Leonardo,
come parte integrante della macchina bellica sionista, fornendo le armi e le tecnologie necessarie a portare avanti il genocidio nei confronti dei palestinesi e l’allargamento dei fronti di guerra in tutto il Medio Oriente, motivo per il quale Israele si conferma sempre di più come un pericolo per il mondo intero. Non possiamo restare a guardare in silenzio mentre proprio nella nostra città aziende come Leonardo si rendono responsabili di primo piano dei crimini e degli orrori attuati da Israele.
L’appuntamento si è tenuto ieri, sabato 18 Gennaio alle 11.30, alla fermata Metro di Corso Marche. Ricordiamo che già lo scorso dicembre si era avuta una giornata di manifestazioni contro la catena Carrefour per le medesime ragioni.
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