Terremoto, come scoprire se casa è sicura e antisismica

Proseguono senza sosta le scosse di terremoto nel Centro Italia. Con epicentri sempre tra Umbria e Marche, devastando, tra le altre, anche località di alto interesse storico-culturale come Norcia ed Amatrice. Proprio per la centralità degli epicentri, le scosse di terremoto sono avvertite un po’ in tutta Italia: da Veneto alla Puglia, passando per Lombardia, Lazio e Campania. E ciò sta preoccupando milioni di italiani che si chiedono: la mia casa è sicura? E’ antisismica. Ecco dunque come scoprire se la propria casa è sicura e antisismica.

Come verificare se la propria casa è sicura dal terremoto

Come riporta Il Corriere Adriatico, per capire se la propria casa è sicura dal terremoto, bisogna fare una premessa: le verifiche per controllare se la propria casa è antisismica sono totalmente a carico del proprietario. E solo nelle zone 1 e 2 è prevista una detrazione fiscale pari al 65%. Ma dato che secondo l’Istat circa 12 milioni di case sono a potenziale rischio sismico (cioè ubicate in zona 1 e 2), allora la legge in materia potrebbe cambiare. Per non accollare economicamente sul proprietario questa responsabilità, o almeno solo in parte.

Il primo passo è ottenere tutta la documentazione sulla propria abitazione: progetti, piante, certificati di eventuali modifiche strutturali e non. Anche se spesso sono difficili da reperire e di non semplice interpretazione. Anzi, come spiega Rosario Calabrese, presidente dell’Unione Nazionale Amministratori di Immobili, per le case costruite prima del 1930 non esiste alcuna documentazione. E le poche informazioni su di esse non sono sufficienti a capire se sono antisismiche, giacché non contengono solo le planimetrie. Per questo di solito viene incaricato un tecnico per fare una perizia tecnica.

Terremoto, la casa è antisismica? Le cose che non vanno

Sia il Cni che la Unai, chiedono l’introduzione di un Fascicolo del fabbricato, che contenga tutte le planimetrie e le modifiche successive apportate. Le quali, spesso, rendono un edificio pericoloso in caso di terremoto. Gli amministratori dovrebbero rivolgersi a ditte specializzate di tecnici, a spese dei condomini se si risiede in zone sismiche diverse dalla 1 e dalla 2. In questo modo si ottiene una ‘radiografia edile’ realizzata da professionisti. I quali possono percepire parcelle in proporzione alla dimensione dell’edificio che vanno ad analizzare. In genere, per un condominio di medie dimensioni, percepiscono qualche migliaia di euro. Perizie del genere si rendono necessarie anche in caso di stipulazione di un’assicurazione contro il terremoto. Anche se in Italia questo tipo di assicurazioni raramente viene stipulato.

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Cosa fare se la propria casa non è antisismica?

E se dopo la perizia tecnica la nostra casa non risulta antisismica? Si può intervenire in vari modi. I singoli proprietari potranno incaricare un tecnico, mentre gli amministratori di condominio dovranno ottenere la maggioranza nell’assemblea condominiale. Almeno che non si tratti di pericolo imminente. Anche perché in caso di danni l’amministratore è il primo responsabile.

Terremoto, come comportarsi se ci sono crepe in casa

Cosa fare in caso di crepe sui muri? Non bisogna sottovalutarle, dunque sempre meglio contattare un esperto. Oggi è quasi del tutto superata la differenza tra muri portanti e non. Prima non veniva data molta importanza ai tramezzi perché ci si concentrava sui carichi statici. Un terremoto provoca invece un carico dinamico. Pertanto, se i muri portanti reggono, il problema è che quelli tramezzi potrebbero crollare. Causando delle vittime. Pertanto, entrambi i tipi di muri vanno trattati con la stessa importanza.