Tempi duri per i cittadini italiani – circa 40mila – sfollati per le ripetute scosse molto pesanti del terremoto centro Italia del 24 agosto, e 26 e 30 ottobre. E non solo perché hanno perso tutto o quasi, bensì perché l’inverno in quelle regioni è già arrivato con pioggia e freddo. E, probabilmente, presto arriverà anche la neve. Il Premier Renzi aveva promesso delle casette prima di Natale per gli sfollati. Casette che in realtà assumeranno più la caratteristica di container, in attesa delle casette di legno più confortevoli e accoglienti promesse per Pasqua. Ma questi container non solo non saranno pronti per Natale, bensì assumeranno anche le caratteristiche di veri e propri container per deportati.
Terremoto Centro Italia: i lager in cui saranno messi i terremotati
Come riporta Il Giornale, dopo aver perso la casa, gli sfollati vivranno in prefabbricati a schiera di 15 metri quadri l’uno. Tre persone per ogni minuscola stanza per un totale di appena 5 mq a testa. Peggio di un carcerato. Il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, infatti, nel 2015 ha fissato a 6 mq (bagni esclusi) la grandezza minima di una cella singola. Pertanto, i terremotati potrebbero anche rivolgersi all’Unione europea.
Difficoltà a posizionare i lager
In totale, ogni campo ospiterà 48 persone e occuperà più di mille metri quadri. Altro problema. La conformazione territoriale dell’Umbria sta rendendo difficoltosa la selezione delle aree da edificare. Servono zone pianeggianti, non molto diffuse in Valnerina. Come se non bastasse, non è ancora chiaro chi dovrà andare a viverci. Su questo le autorità brancolano nel buio e solo quando ci sarà un numero preciso potrà iniziare il valzer di lavori per «allestire i campi, urbanizzarli e ordinare» i circa 2mila prefabbricati previsti. Ecco perché difficilmente l’opera sarà conclusa prima di Natale. «Bisogna capire quanti container disponibili ci sono sul mercato – fa notare la Protezione Civile – dato che se li devono costruire ci vorrà molto tempo».