Modelli avanzati mostrano come il nostro pianeta tenda verso un clima mite, con importanti implicazioni sul surriscaldamento globale
Le cappe di ghiaccio (da non confondere con le più estese calotte) sono definite come masse di ghiaccio la cui estensione non raggiunge i 50.000 km2 e sono solitamente localizzate, come prevedibile, su zone montuose.
Usate come indicatrici del surriscaldamento globale di origine antropica, che oramai ne provoca lo scioglimento in maniera più rapida di quanto esse riescano ad accumulare massa, sulla Terra sono piuttosto comuni (se ne trovano, ad esempio, in Islanda, Norvegia e Canada), tanto da far pensare che il nostro bel pianeta le abbia sempre avute.
Ma un recente studio internazionale coordinato dall’università di Leeds (UK) dipinge uno scenario ben diverso, con importanti implicazioni sull’immediato futuro: i meccanismi naturali di regolazione climatica della Terra sembrano tendere, infatti, verso un pianeta caldo e senza cappe di ghiaccio.
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