Vediamo come funzionano le targhe polacche, quali rischi corre chi decide di metterla, qual è il risparmio effettivo.
In questi giorni è tornata prepotente sul web e nei Tg la notizia, che poi notizia non è, della massiccia circolazione di targhe polacche in Italia. Con Napoli, manco a dirlo, che detiene il primato del fenomeno, visto che nella città partenopea, circolano 35mila targhe straniere sulle 53mila presenti in Italia. Di cui a prevalere sono proprio quelle polish.
Il motivo di questo fenomeno è semplice: avere una targa straniera consente di pagare meno tasse. Napoli detiene anche il triste primato della città nella quale l’assicurazione auto e moto sia la più cara di tutto il paese: in media occorrono 569 euro all’anno per pagare l’RC Auto, e tra spese accessorie varie ed eventuali, per assicurare un motorino occorrono anche 2mila euro all’anno.
Una targa polacca, invece, permette di risparmiare enormemente: in media tra 600 e 800 euro nel primo anno e al massimo 350 euro per gli anni successivi.
Il fenomeno non è certo nuovo, ma è diffuso da anni. Tanto che già diversi anni fa, quando era in piena ascesa nei consensi, Matteo Salvini tuonò contro il fenomeno minacciando di porvi rimedio. E oggi che è proprio Ministro dei trasporti, avrebbe facoltà di farlo.
Certo, se si mettesse mano pure alle speculazioni delle RCA che colpiscono gli onesti, sarebbe cosa gradita. Del resto, se Napoli è prima e Caserta è terza per il caro RCA il motivo va ricercato soprattutto nei brogli perpetuati per anni da automobilisti in combutta proprio con medici, avvocati e le stesse società assicurative. Seconda invece è Prato.
Ma vediamo come funziona una targa polacca e se si viola la legge.
Come funzionano le targhe polacche
Come spiega Il Post, l’auto o il motorino devono essere cancellati dal pubblico registro automobilistico (PRA) italiano e portati in Polonia, dove vengono reimmatricolati e infine noleggiati in Italia alla persona che ha chiesto il servizio. L’agenzia diventa di fatto proprietaria del veicolo, dato a noleggio al vero proprietario.
Le targhe polacche sono illegali?
La legge italiana introdotta nel 2022 vieta alle persone residenti in Italia di guidare un’auto di proprietà con targa estera senza immatricolarla al PRA. Ma non prevede limitazioni nel caso in cui chi guida il veicolo non è proprietario: in caso di noleggio, per esempio, basta tenere a bordo un documento per indicare per quanto tempo il conducente può utilizzare l’auto o il motorino.
Oltre a risparmiare sull’assicurazione, chi utilizza una targa straniera non paga il bollo proprio perché non presenti nel PRA. Inoltre, se è vero che il controllo sulle mancate revisioni così come le multe derivate dagli autovelox dovrebbero essere ugualmente recapitate, visto che le targhe polacche dovrebbero essere iscritte al REVE – registro nazionale a cui vanno dichiarati i veicoli esteri – in realtà quest’obbligo viene spesso eluso.
Ma ci sono altri problemi: in caso di incidente provocato da un veicolo con targa straniera è molto difficile risalire ai dati di chi ha noleggiato quel veicolo, e quindi ottenere un risarcimento. Tanto che molti si rivolgono all’ACI per ottenere questo dato. Peccato però che solo una minima parte delle ricerche va a buon fine perché tra i paesi europei non c’è un sistema di interscambio di questi dati.
Quali sono i rischi di mettere una targa polacca
Il rischio principale che corre chi decide di affidarsi a una targa polacca è quello che l’agenzia possa fallire da un giorno all’altro o sia un’autentica truffa montata ad arte per sfruttare il fenomeno.
Certo, in molti preferiscono correre il rischio per non pagare un salasso. Ma così si genere un circolo vizioso che non ha mai fine e sempre a danno degli onesti.
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