Sudan, rischio fuga di virus da un laboratorio biologico

Sudan, rischio fuga di virus da un laboratorio biologico

In Sudan la situazione è ormai fuori controllo, come conferma la fuga degli italiani ivi situati in questi giorni. Il paese è in preda all’ennesima guerra civile e ciò dovrebbe preoccuparci per l’aumento dell’ondata migratoria che potrebbe conseguirne. Ma dovrebbe preoccuparci anche altro, come la fuga di virus da un laboratorio biologico occupato da combattenti.

Dunque, a pochi passi dall’apposizione della tanto agognata parola “fine” anche in Italia sulla Pandemia Covid-19, da tempo declassato a semplice influenza, potremmo ritrovarci con un nuovo problema di natura infettiva.

A lanciare l’allarme non è stato un complottista sul proprio profilo Twitter, ma l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS).

Rischio fuga di virus da un laboratorio in Sudan: cosa sta succedendo

Come riporta Money (ma ne hanno parlato anche altri giornali importanti, come Corriere della sera o Il fatto quotidiano), le informazioni sono per ora frammentarie.

A lanciare per primo l’allarme è stato Nima Saed Abid, responsabile locale dell’organizzazione mondiale della sanità, in collegamento video da Khartum, capitale del paese africano, con la sede centrale dell’OMS sita a Ginevra, capitale della Svizzera.

A preoccupare il fatto che il laboratorio ospiterebbe diversi campioni di agenti patogeni che, se dovesse venir meno la sicurezza della struttura, potrebbero rappresentare un vero e proprio allarme biologico. Non a caso, Nima Saed Abid ha parlato senza mezzi termini di “alto rischio batteriologico” dopo il sequestro del laboratorio contenente agenti patogeni più o meno pericolosi.

Il laboratorio sarebbe ora nelle mani di combattenti che hanno impedito l’accesso ai tecnici per mettere al sicuro i materiali. Una situazione che può essere paragonata, con le dovute differenze, alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina.

Più precisamente, nel laboratorio sono presenti campioni di virus che possono causare:

  • rosolia
  • colera
  • poliomielite
  • morbillo
  • nonché altri materiali pericolosi

A ciò si aggiunge il fatto che in Sudan sia già in circolazione il virus Marburg, responsabile della febbre emorragica che ha un alto livello di mortalità.

Fuga di virus da laboratorio in Sudan: cosa rischia l’Italia?

Il nostro paese sarebbe probabilmente il più a rischio tra quelli europei, alla luce del fatto che restiamo il primo approdo (e spesso anche l’unico, visto che gli altri paesi europei ci hanno abbandonato da tempo) per gli immigrati provenienti dalle coste africane. Dunque, la diffusione del virus troverebbe terreno fertile nel nostro paese.

Il Governo Meloni, a 6 mesi dall’insediamento, non sembra aver cambiato l’ordine delle cose. E il blocco navale del quale Giorgia ha parlato per oltre 10 anni di opposizione, sembra già essere affondato insieme ad altri slogan, buoni comunque per arrivare al 26% conseguito alle ultime elezioni.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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