La sua storia sembra quella di un film, di quelli hollywoodiani del tipo “A star is born”. Ma anche di quelle che avvenivano nella realtà tra gli anni ’60 e ’90, quando i talenti si scoprivano nei locali, magari di periferia, e non c’erano Talent a imporsi come distorto trampolino di lancio o i Social come primo palcoscenico virtuale. Ma non c’era neppure l’auto-tune, o era usato limitatamente, artifizio per modificare la voce. Parliamo di Ste, pseudonimo di Stephani Ojemba.
La storia di Ste è una storia di riscatto, in un’Italia fatta di tante brave persone pronte ad accogliere chi viene dall’altra parte del mare. Senza interessi economici o senza discorsi ideologici che sfociano nel razzismo e nell’intolleranza.
Ripercorriamo la straordinaria e commovente storia di Ste.
Chi è la cantante Ste
Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, Stephani Ojemba è nata in Nigeria, a Lagos, nell’agosto del 1996. A soli 16 mesi, però, come tanti nigeriani, è stata costretta a lasciare la sua terra di origine insieme a mamma Ada. Approdano a Napoli e poi nel Villaggio Coppola di Castelvolturno, dove tanti connazionali hanno trovato una seconda casa.
Qui il parroco locale, Padre Antonio, le mette in contatto con una coppia del luogo, Vincenzo e Angelina, e Ste vive un’infanzia felice insieme alla sorella acquisita: Arca. Un nome che sembra quasi profetico per i loro destini.
Ed è a scuola e in Parrocchia che scopre e coltiva le sue 2 più grandi passioni: il disegno e il canto. Quest’ultimo, in particolare, grazie alla frequentazione del coro della Chiesa. Una voce, la sua, che ricorda proprio quella dei cori degli afroamericani di New Orleans durante i riti religiosi.
Un misto tra jazz e soul. Ma ad avvicinarla alla musica è stata in primis la famiglia adottiva, dove popolano dischi di Enrico Caruso, Roberto Murolo, Pino Daniele e Lucio Dalla. Un mix che diventerà un marchio di fabbrica anche a livello professionale, essendo Ste capace di mescolare la canzone napoletana con i ritmi afro, in un genere mediterraneo che tanto successo sta riscuotendo.
La storia di Ste
A 18 anni, poi, ha la possibilità di far conoscere la sua voce calda ed emozionante in un pub sempre di Villaggio Coppola: il Whoop, dove il gestore, la chiama ad esibirsi. Una modalità che suona di vecchi tempi, che ormai non ci sono più.
Di qui l’incontro decisivo con Massimiliano Ferrara, il suo manager, che le permette di scalare i primi gradini fino ad arrivare all’incisione del suo primo singolo, «Ansia», e, successivamente, i due primi grandi successi che le hanno regalato già una notorietà importante sui social: «T’aggio voluto bene» – un mix di due classici napoletani: «Reginella» e «Dicitengello vuje» – e «Red», dove mescola “I know what you want” di Busta Rhymes e Mariah Carey e parole in napoletano.
Oggi spopola su TikTok e Instagram e ha come sogno quello di arrivare al Festival di Sanremo, ma cantando in napoletano.
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