Starbucks, caffè amaro per 1.100 dipendenti: scattano i licenziamenti

Starbucks, caffè amaro per 1.100 dipendenti: scattano i licenziamenti

Il colosso dei lounge bar americano Starbucks ha annunciato massicci licenziamenti per fronteggiare il rallentamento delle vendite.

Tempi duri anche per i dipendenti di Starbucks, catena americana di lounge bar nata lì dove ha origine il grunge: Seattle. Ispirata proprio ai caffè di Roma e da qualche anno anche da noi in Italia. Infatti, l’azienda è pronta a severi licenziamenti, stimati in ben 1.100 unità.

Ad oggi Starbucks vanta 361.000 dipendenti, impiegati nella maggior parte presso le oltre 21.000 caffetterie sparse in tuto il mondo. Circa 16.000 dipendenti, invece, sono impiegati nel supporto aziendale, tra la sede centrale di Seattle, lo sviluppo dei negozi, la torrefazione, la produzione e la vendita di caffè.

Licenziamenti in Starbucks: il settore coinvolto

Come riporta Il fatto quotidiano, si tratta di coloro che lavorano negli uffici, dunque non nei migliaia di bar sparsi in tutto il mondo (21.000), con un impatto del 7% sulla forza lavoro totale. Dipendenti che saranno messi prima in smart working forzato.

Si tratta della cura da cavallo che il nuovo Ceo Brian Niccol ha deciso di imporre all’azienda. Una cura che non prevede però solo licenziamenti: Niccol sta infatti anche eliminando degli articoli dal menu di Starbucks e sperimentando nuovi algoritmi di ordinazione. Il tutto, per fronteggiare al rallentamento delle vendite con conseguente riduzione del fatturato.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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