Spagna ’82: che fine hanno fatto i campioni del Mondo?

Il cammino dell’Italia a Spagna ’82

Che fine hanno fatto i campioni di Spagna ’82? Il 13 giugno iniziava il Mondiale di Spagna ’82. Molto importante per il paese iberico, che iniziava una grande ripresa socio-economica dopo la dittatura franchista.

La nazionale italiana non partiva di certo favorita. Il clima era pure ostile, visto che Bearzot veniva contestato per aver lasciato a casa il bomber Pruzzo (capocannoniere della Serie A), per portare Paolo Rossi. Appena rientrato dalla squalifica per il calcioscommesse. Mentre in generale il nostro Paese veniva da un periodo politico molto delicato, tanto che gli azzurri preferirono il silenzio stampa.

Ed in effetti, il Mondiale di Spagna ’82 iniziò male per l’Italia, con tre pareggi nel girone contro Polonia, Perù e Camerun. E così gli azzurri finirono nel lato più complicato di ottavi e quarti, beccando così Argentina e Brasile. Ma fu proprio in quelle due sfide – soprattutto il mitico 3-2 al Brasile, come sempre tra le favorite sebbene ormai senza più Pelé, con la tripletta di Paolo Rossi – che nacque il mito dell’Italia. Ma anche di Pablito.

In semifinale la nazionale ribecca la Polonia, per poi arrivare in finale a Madrid contro un’altra favorita: la Germania Ovest. Una vittoria che riscattò migliaia di immigrati vessati in terra teutonica. Il resto è storia, con la scena della partita a carte sull’aereo con l’amatissimo Presidente Pertini che regalò un affresco riassuntivo di quella impresa.

Qui il percorso completo raccontato in Sfide di Alex Zanardi.

Che fine hanno fatto i campioni di Spagna ’82

Cosa fanno oggi i campioni di Spagna ’82? Ecco un riepilogo, proposto da G8 Italia.

Dino Zoff

Dino Zoff era il portiere di quella compagine, già non più giovane (aveva 40 anni compiuti). Buona l’esperienza in panchina come allenatore, soprattutto con la Lazio mentre con la nazionale sfiorò la vittoria dell’Europeo 2000 contro la Francia. L’ultima esperienza è stata con la Fiorentina nel 2005. Nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano, nel 2015 nella Walk of Fame dello sport italiano nella categoria delle Leggende.

Ivano Bordon

Dopo essersi ritirato, divenne preparatore dei portieri alla Juventus e all’Inter. Ma, soprattutto, nella Nazionale di Lippi Campione del Mondo in Germania nel 2006. Due anni fa ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo In presa alta.

Giovanni Galli

Dopo diversi anni da commentatore a Mediaset, provò la carriera politica col centrodestra, candidandosi anche a Sindaco di Firenze. Oggi con la sua famiglia si dedica alla Fondazione Niccolò Galli (intitolata al figlio, promessa delle giovanili del Bologna, scomparso in un incidente stradale a 17 anni).

Franco Baresi

Dopo il Mondiale, ha vinto di tutto e di più col Milan. Oggi è vice presidente onorario del Milan e fa da ambasciatore per il club nelle iniziative sociali.

Giuseppe Bergomi

Dopo la lunga carriera nelle file dell’Inter da Capitano, è ormai da un ventennio commentatore per Sky.

Antonio Cabrini

Il bell’Antonio è soprattutto commentatore tecnico televisivo, ma è stata felice anche la parentesi da allenatore: dal 2012 al 2017 è stato il commissario tecnico della Nazionale italiana femminile, che ha guidato in panchina in due edizioni degli Europei. Sfiorando anche la qualificazione ai Mondiali di Canada 2015.

Fulvio Collovati

Opinionista televisivo in Rai, con la moglie produce anche in proprio trasmissioni di calcio su reti private locali.

Claudio Gentile

Rispetto a molti altri compagni del Mundial, ha provato con più decisione a fare l’allenatore, ma le cose non sono andate come sperava. La fase migliore è stata dal 2000 al 2006 è stato CT della Nazionale Under 21, con cui ha vinto un Europeo nel 2004, anno in cui ha conquistato anche un bronzo olimpico ad Atene. Nel 2006, però, è stato esonerato in malo modo e tra le polemiche.

Gaetano Scirea

Gaetano Scirea non ha avuto tempo di provare una carriera da allenatore. Infatti, morì il 3 settembre 1989 in un incidente stradale in Polonia, dove era andato per visionare il Górnik Zabrze, che la Juventus avrebbe incontrato di lì a poco in Coppa Uefa. La notizia, peraltro, venne data in diretta da Sandro Ciotti nel corso della Domenica Sportiva.

Pietro Vierchowod

Autentica roccia difensiva, dopo aver vinto uno scudetto con la Samp 9 anni dopo, ha allenato in Italia (Catania, Florentia Viola e Triestina) e all’estero (la Honved Budapest in Ungheria e il Kamza in Albania). E di tanto in tanto fa l’opinionista televisivo e partecipa a partitelle di beneficenza.

Giancarlo Antognoni

Rimasto sempre nella Fiorentina anche dopo la carriera giocata rivestendo diversi ruoli, andando anche in contrato con le proprietà che si sono succedute. L’ultimo presidente, Rocco Commisso, gli ha proposto di guidare il settore giovanile, ma ha rifiutato ritenendolo un ridimensionamento.

Giuseppe Dossena

Ha allenato la nazionale del Ghana e dell’Albania, poi l’Al-Ittihad di Gedda (Arabia Saudita), l’Al-Ittihad di Tripoli (Libano). E’ stato vice di Cesare Maldini nel Paraguay fino all’ultima esperienza dieci anni fa al Saint-George, società etiope di Addis Abeba. Da anni è un apprezzato commentatore sportivo in televisione. Nel 2020 si è candidato alla presidente dell’AIC, l’Associazione Italiana Calciatori.

Giampiero Marini

Dopo essersi ritirato oltre vent’anni fa, si è dedicato alla professione di Broker finanziario.

Gabriele Oriali

Una vita da mediano, oggi lo troviamo accanto a Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale, dove ricopre l’importante ruolo di team manager. E’ stato dirigente vincente dell’Inter proprio nell’era Mancini, ma anche durante il triplete di José Mourinho e nell’ultimo scudetto con Antonio Conte.

Marco Tardelli

Il suo urlo nel gol contro la Germania è un’altra scena plastica di Spagna ’82. Ha alternato esperienze in panchina (l’ultima, dal 2008 al 2013, come vice di Trapattoni nella nazionale irlandese) al ruolo di opinionista e commentatore in televisione, soprattutto come ospite fisso alla Domenica Sportiva.

Franco Causio

Il Barone per anni è stato commentatore in televisione. Oggi vive a Udine, dove ha aperto un negozio di articoli sportivi e una scuola calcio in collaborazione con la Juventus: la CF7 Academy. E’ ancora un grande amico di Zico, campione brasiliano ai tempi dell’Udinese.

Bruno Conti

Roma come ragione di vita, per anni è stato responsabile del settore giovanile del club, lanciando svariati talenti. In primis Francesco Totti, che ha scritto la prefazione del suo libro Un gioco da ragazzi. Pochi giorni fa Bruno Conti ha firmato il rinnovo di contratto come coordinatore tecnico delle attività delle squadre giovanili della Roma dall’Under 14 all’Under 10.

Paolo Rossi

Pablito ci ha lasciati il 9 dicembre 2020 a 64 anni. Dopo il calcio ha mantenuto un’agenzia immobiliare a Vicenza e un agriturismo nella sua Toscana, ma soprattutto si è fatto apprezzare come opinionista misurato su Sky, Mediaset e Rai.

Daniele Massaro

All’epoca un attaccante di belle speranze, conclusa la carriera si è occupato di marketing ed eventi, soprattutto quelli benefici con gli sponsor sul campo da golf. Passione che condivide con ex compagni di squadra ai tempi del Milan, come Tassotti, Donadoni, Gullit e Van Basten.

Franco Selvaggi

È stato docente della scuola allenatori del Settore Tecnico FIGC e capo delegazione della Nazionale Under 16. Oggi vive a Matera, sua città d’origine, dove ha aperto una scuola calcio che porta il suo nome.

Alessandro Altobelli

Spillo è da anni commentatore sportivo, sia in Rai che all’estero, dove collabora con BeIN Sports Arabia.

Francesco Graziani

Ciccio Graziani è stato allenatore del Cervia, prima squadra di calcio di un reality show. Si fa apprezzare come opinionista in Tv grazie alla sua favela schietta, polemica ma anche ironica. Soprattutto a Mediaset, dove da anni è una presenza.

Enzo Bearzot

Il Vecio se ne è andato all’età di 83 anni il 21 dicembre 2010.

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